Omofobia: in Europa oggi è la giornata contro la discriminazione omosessuale

La lunga strada verso il rispetto dei diritti umani

17 Maggio 2012   12:41  

Si apre oggi la Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, promossa dall'Unione Europea nel 2007 nel quadro di una ricorrenza da commemorare il 17 maggio di ogni anno.

Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l'homophobie, si celebro' la prima volta nel 2005, a 15 anni esatti dalla rimozione dell'omosessualita' dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanita'.

Per l'occasione l'Arcigay in Italia ha realizzato, grazie ai fondi del 5x1000, una campagna di informazione e sensibilizzazione nazionale intitolata ''Io denuncio'', che si rivolge direttamente alla comunita' lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans).

Sotto l'acronimo di IDAHO, per International Day Against Homophobia and Transphobia, la giornata richiama quest'anno il tema del bullismo ed e' volta a coordinare gli eventi convocati dalla comunita' internazionale a sostegno del rispetto dei diritti gay in tutto il mondo.

Oggi le organizzazioni di oltre 70 paesi considerano la ricorrenza un piano di mobilitazione nazionale. In diverse regioni l'IDAHO, riconosciuta ufficialmente da Spagna, Belgio, Regno Unito, Messico, Costa Rica, Paesi Bassi, Francia, Lussemburgo e Brasile, e' diventata la marcia reazionaria dell'universo omosessuale.

Il testo approvato dall'Europarlamento in favore della commemorazione ribadisce ''l'invito a tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la liberta' di circolazione per tutte le persone nell'Unione europea senza discriminazioni''.

Il Parlmento Ue, si legge ancora, ''condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l'odio e la violenza, anche se ritirati in un secondo tempo, e chiede alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli''.

Per l'occasione il presidente Martin Schulz ha ricordato che ''la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea vieta la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale'' e per questo l'Ue ''deve combattere tale discriminazione. Il Parlamento europeo - ha proseguito Schulz - rimarra' in prima linea nel tentativo di ottenere progressi tangibili per la comunita' LGBT e per le coppie dello stesso sesso. Colpisce che nel 21* secolo, 78 paesi criminalizzano ancora l'attivita' omosessuale consensuale. Tra questi sette Stati ne prevedono perfino la pena di morte: Iran, Mauritania, Arabia Saudita, Sudan, Yemen e aree della Nigeria e della Somalia''.

A fargli eco l'Alto rappresentante agli affari esteri dell'Ue, Catherine Ashton, secondo cui ''quando si parla dei diritti di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender non si tratta di introdurre nuovi diritti per una cerchia di persone, ma si tratta di rispettare gli stessi diritti umani per ogni persona in tutto il pianeta, senza discriminazioni.

Ad oggi in Europa le nozze gay sono concesse legalmente nei Paesi Bassi, apripista nel 2001, Belgio, Spagna, Svezia e Portogallo. Diverse forme di unioni civili tra persone dello stesso sesso si verficano in Danimarca, Francia, Germania, Lussemburgo, Regno Unito, Repubblica ceca, Slovenia, Ungheria, Austria e Irlanda.

Le coppie omosessuali possono adottare un bambino nei Paesi Bassi, ancora, in Gran Bretagna, nonche' in Svezia, Spagna, Danimarca e Belgio.

Le sentenze piu' dure per crimini a carattere omofobo, dal 1992 si sono registrate sempre nei Paesi Bassi, Spagna, Belgio, Francia, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Romania e Portogallo.


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