Operazione Ciclone: terminate le indagini preliminari

Montesilvano del malaffare

07 Febbraio 2008   16:32  
Dopo due anni di investigazioni, intercettazioni telefoniche e qualcosa come 300 informative scritte si è conclusa oggi, con la notifica dell´avviso di chiusura delle indagini agli indagati, la fase preliminare dell´operazione denominata "Ciclone", che dall´aprile del 2006 ha impegnato una dozzina di uomini della squadra mobile di Pescara nel tentativo di smantellare il "sistema" di tangenti negli appalti pubblici del Comune di Montesilvano. Ne hanno dato notizia stamani il pm Gennaro Varone, il dirigente della squadra mobile, Nicola Zupo e l´ispettore Franco Nonni, nel corso di una conferenza stampa tesa a rendere noto l´avviso di conclusione delle indagini. "Questo avviso - spiega Varone - segna la chiusura della fase investigativa e prelude alla fase giurisdizionale vera e propria che si avrà al passaggio degli atti al giudice per le udienze preliminari". Comincia ora, quindi, la vera fase processuale in cui i 37 indagati, comprese le 18 persone colpite da misura cautelare, possono cominciare a esercitare il diritto di difesa per i reati che gli sono imputati e che sono "tanti e gravissimi - ha detto Zupo - a partire dall´associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all´abuso di ufficio". Tra gli indagati anche un ex componente della sqadra mobile, Salvatore Colangelo, l´ex sindaco di Montesilvano, Renzo Gallerati (predecessore di Enzo Cantagallo, raggiunto da due misure cautelari) e l´ex dirigente al lavori pubblici del Comune, Vincenzo Cirone. Per altri due indagati si è proceduto invece allo "stralcio", perchè hanno avuto una posizione marginale nella vicenda. "Dalle indagini - ha spiegato Nonni - è emerso che a Montesilvano si era innescato un meccanismo che consentiva alle società di non pagare i contributi per i costi di costruzione, mediante la sottoscrizione di una convenzione modificata che ´apparentemente´ giusticava le società a non pagare queste somme, mentre le opere da realizzare venivano gonfiate". A questo proposito Varone ha parlato di "connubio tra pubblici amministratori e imprese che ha prodotto una sistematica evasione dei costi di costruzione e indebiti aumenti di tubature, con una conseguente serie di vantaggi per gli imprenditori". Il dirigente della squadra mobile, Zupo, ha spiegato poi che per questa indagine è stata usata una "tecnica investigativa basata su prove documentali certe e non su testimonianze o sulle confessioni degli indagati". (Nella foto un momento della conferenza stampa) Valentina Tenaglia

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