Operazione "Vestina" : cinque arresti nel pescarese

22 Aprile 2010   15:58  

Ci risiamo. Dopo Montesilvano, Pescara, Nocciano e Spoltore, altri due comuni della Provincia al centro di quello che il comandante provinciale dei carabinieri ha definito l’ennesimo bubbone di un diffuso e preoccupante sistema corruttivo che parte da pubblici amministratori.

Dopo due anni d’indagini questa mattina all’alba i carabinieri di Penne, in collaborazione con personale di Pescara e di Bibbiena, hanno eseguito ben 5 misure cautelari agli arresti domiciliari emesse dal Gip Di Fine su richiesta del Pm Varone, nei confronti del sindaco di Farindola e coordinatore provinciale dell’Udc Antonello De Vico, Alberto Giancaterino.  consigliere comunale di Penne, già assessore ai lavori pubblici, Femio Di Norscia anche lui consigliere comunale del capoluogo vestino già assessore alle politiche sociali. Rocco Petrucci, vecchia conoscenza della politica per essere stato assessore provinciale e nel 2003 componente della prima giunta d’Alfonso al Comune di Pescara, ora titolare di uno studio di progettazione e Daniele Mazzetti, amministratore della società cooperativa agorà con sede ad Arezzo. 31 gli indagati tra cui l’attuale sindaco di Penne Ezio Donato Di Marcoberardino. Le prime mosse dell’inchiesta nel 2008 quando ai carabinieri di Penne giunge un esposto su presunte irregolarità nell’assunzione di sei collaboratori amministrativi, da lì una lunga ed inquietante schiera di riscontri che ha portato alla luce un continuato sistema di malaffare in campo amministrativo per un elenco di reati che va dal peculato, alla concussione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e relative aggravanti, abuso d’ufficio, millantato credito, falsità ideologica e perfino estorsione e truffa. Si parla di gare d’appalto pilotate, concessioni edilizie con sovra cubature in cambio di appartamenti, voti di scambio e richiesta di assunzione di persone amiche per consolidare il proprio serbatoio elettorale. Come nel caso specifico della cooperativa agorà avvantaggiata per la vincita dell’appalto per la gestione di una Rsa in contrada Carmine in cambio di promesse di assunzione. C’è pure un caso di estorsione commesso da De Vico ai danni della segretaria della Comunità Montana Vestina che si rifiutava di prolungare il contratto ad un architetto e venne per questo fatta oggetto di minaccia. Si parla anche di tangenti, parcelle gonfiate, violazioni ai vincoli del Prg con lo studio di Petrucci di cui Giancaterino era socio di fatto, che contribuiva secondo l’accusa a modificare in favore dei privati progetti di natura edilizia. In questo diffuso sistema d’illeicità non possono non esserci riferimenti riscontrati a due inchieste importanti come quella della Maremonti, il cui progetto venne fortemente sponsorizzato da De Vico, e dei rifiuti con il condizionamento delle gare in materia di gestione e smaltimento a favore della Ecologica Srl in cambio di finanziamenti alla campagna elettorale ed assunzione di protetti.


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