Sovraffollamento negli ospedali, con l’aumento di malattie stagionali e problemi respiratori, mentre il picco influenzale è atteso subito dopo l’Epifania.
I malanni stagionali stanno affollando i pronto soccorso: tra raffreddori, sintomi intestinali e complicazioni respiratorie, l’influenza si prepara a raggiungere il suo culmine nei prossimi giorni a Pescara e dintorni. Le segnalazioni di casi in aumento arrivano dai reparti di Medicina e Geriatria, già sotto pressione. La situazione è aggravata dalla circolazione contemporanea di diversi virus respiratori, inclusa la minaccia persistente del Covid-19.
Aurelio Soldano, direttore del Dipartimento Urgenza ed Emergenza della Asl, insieme a Graziella Soldato, responsabile dell’unità operativa di Igiene ed Epidemiologia, anticipano che il picco è atteso entro una settimana. Silvio Basile, medico di Medicina generale, sottolinea la diffusione dei rhinovirus, responsabili del raffreddore e della faringite, e della tradizionale influenza stagionale, che potrebbe colpire circa il 5% della popolazione pescarese durante le festività di inizio anno.
Secondo Basile, i sintomi più comuni comprendono febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e spossatezza. Raccomanda inoltre di effettuare il vaccino antinfluenzale per ridurre il rischio di complicazioni, specialmente tra le persone fragili.
Graziella Soldato ricorda che la campagna vaccinale, iniziata lo scorso ottobre, proseguirà fino al 31 marzo 2025, invitando chi non ha ancora provveduto a farlo: «La vaccinazione resta il metodo più sicuro ed efficace per prevenire i diversi ceppi influenzali attualmente in circolazione». Le adesioni attuali, spiega, sono in linea con l’anno scorso: circa il 45% degli over 65 ha ricevuto il vaccino.
Nonostante l’abbassamento delle temperature, la curva dei contagi avanza più lentamente rispetto al 2024. I dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità indicano una media di dieci casi ogni mille assistiti. Tuttavia, resta il rischio di complicazioni gravi per chi non si è immunizzato.
Soldano conclude segnalando un aumento di casi di Covid, soprattutto tra anziani e soggetti fragili, con un conseguente sovraffollamento nei reparti ospedalieri. Ribadisce l’importanza di non sottovalutare la vaccinazione per ridurre il carico sugli ospedali e prevenire ulteriori complicazioni.