Otto dicembre 1943: le bombe piombavano dal cielo

Immacolata Concezione a L'Aquila

08 Dicembre 2008   13:05  

L' otto dicembre I cattolici celebrano come noto l'Immacolata concezione, ovvero il dogma proclamato da papa Pio IX, del concepimento di Maria  senza macchia di peccato originale.
Questa data assume a L'Aquila però un altro e stavolta drammatico significato.
Correva l'anno 1943, era un giorno di festa, nel mezzo del divampare della guerra. Poco prima di mezzogiorno un rombo cupo e assordante fece tremare la città occupata dai tedeschi. Apparvero in cielo una trentina di aerei americani. Cominciarono a  piovere bombe da 250 e 500 libbre che centrarono i due principali obiettivi: la Zecca di Stato e  lo scalo ferroviario. Fu una  carneficina morirono in centinaia: ferrovieri italiani, soldati tedeschi, i militari alleati prigionieri, e che in quel momento si trovavano segregati dentro i carri merci. Morirono poi le operaie della vicina Zecca di Stato, che stavano svolgevano il loro turno festivo. Altre bombe caddero sul quartiere di Borgo Rivera, uccidendo 14 civili e ferendone numerosi altri.
Una messa solenne celebrata nell'atrio della Stazione ferroviaria dell'Aquila ha voluto ricordare quel drammatico giorno.
A curare  la commemorazione l'Unitalsi, l'associazione cattolica che organizza i pellegrinaggi nei luoghi mariani. Oggi ricorrono anche i 150 anni dell'ultima apparizione della Madonna di Lourdes e nel pomeriggio al monastero di Santa Chiara  si svolgerà il  tradizionale omaggio floreale alla statua della Madonna. Fiori che vogliono essere soprattutto un pensiero e una preghiera di pace.

Nel servizio intervista a Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila e a  Raffaele Pacchiarotta, pres. Unitalsi L'Aquila

FT

 


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