PROSTITUZIONE: CASA SQUILLO A L' AQUILA, SECONDO ARRESTO

09 Gennaio 2008   12:16  
Secondo arresto per la casa d´appuntamenti gestita da cinesi a L´Aquila. Gli agenti della sezione criminalità extracomunitaria e prostituzione della squadra mobile dell´Aquila, proseguendo le indagini, coordinate dalla procura distrettuale antimafia dell´Aquila, nella perosna del sostituto Mario Pinelli, hanno sottoposto, in collaborazione con personale del commissariato Tor Pignattara di Roma, a fermo di p.g. per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù la complice di Tan Jie, già arrestata, ovvero Pan Melin, 53 anni, nata a Zhejiang (cina popolare), clandestina sul territorio nazionale rintracciata all´interno di un laboratorio clandestino di cinesi che si trovava in via Francesco Baracca di Roma. La "casa d´appuntamento" era stata scoperta dalla polizia nel quartire di San Sisto-Valle Pretara nello scorso mese di novembre. Gli agenti avevano ricevuto alcune segnalazioni secondo le quali in un appartamento di quella zona ci sarebbe stato uno strano alternarsi di ragazze cinesi con un continuo via vai di uomini di tutte le età. Le indagini, supportate da ore di appostamento e pedinamenti, hanno permesso di constatare che periodicamente un ragazzo italiano ed una donna cinese (successivamente identificata per la Tan Jie ) si recavano presso una agenzia pubblicitaria cittadina dove richiedevano inserzioni per contattare "ragazza cinese bellissima disponibile tutti i giorni anche la domenica" ad una utenza telefonica fornendo come indirizzo quello tenuto d´occhio dagli agenti. I due, inoltre, si occupavano di fare la spesa che, puntualmente, consegnavano alla ragazza che al momento occupava l´appartamento, uscendone con le buste dell´immondizia. Era sempre lo stesso ragazzo italiano che, di volta in volta insieme alla fermata, accompagnava le varie ragazze cinesi presso l´appartamento. La ragazza che veniva "alloggiata" presso l´appartamento veniva prelevata direttamente dalla stazione Termini proveninenti da Milano, non parlava la lingua italiana e non conosceva nessuno, inoltre non le venivano date le chiavi di casa tanto che al momento dell´arrivo del cliente la stessa veniva contattata telefonicamente e le venivano impartite istruzioni per aprire la porta di ingresso inoltre la prostituta non sapeva nemmeno il luogo dove si trovasse. La ragazza trovata all´interno dell´abitazione, al momento dell´arrivo degli agenti, è stata accompagnata presso una comunità che si occupa specificatamente di donne oggetto di sfruttameto. Dalle indagini si è accertato che era la terza donna che veniva fatta prostituire all´interno dell´alloggio dalla sua aguzzina e tale comportamento derivava dalla necessità di mantenere alto l´interesse dei clienti nel "rinnovare" periodicamente le ragazze. L´italiano, che si era innamorato della ´tenutaria´ della casa di appuntamento è stato indagato per favoreggiamento della prostituzione. (AGI)

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