Pace scrive a Paolini su variazione in bilancio e stabilizzazione

Il consigliere di An Giovanni Pace in data odierna ha scritto una lettera aperta al Presidente vicario Enrico Paolini per esporgli il proprio punto di vista secondo il quale il presidente della giunta non può rifiutarsi di firmare un provvedimento che gli venga trasmesso dal presidente del consiglio che lo ha approvato e non può impedirne la pubblicazione sul Bura.
Pace, però, suggerisce a Paolini di considerare la opportunità di chiedere preventivamente alla magistratura competente un parere al fine di verificare se la legge sia stata licenziata con l’indispensabile copertura finanziaria e se la votazione del documento di legge sia stata  assistita dalla necessaria regolarità formale e sostanziale visto che dai verbali dei lavori della seduta risulta che una parte importante del consiglio regionale non conosceva l’esistenza del documento che ha partorito l'unico articolo del provvedimento formato di ben 16 pagine: molti consiglieri lo avrebbero avuto a disposizione solo dopo l'avvenuta votazione.


Caro Presidente,

mi consenta di rivolgermi al Suo senso delle istituzioni e alla Sua intelligenza politica. Ella ha dichiarato che avrebbe analizzato il documento licenziato dal consiglio regionale dal titolo “Atti urgenti e indifferibili” e che si riservava di firmare la legge “solo se  le misure fossero risultate coperte finanziariamente”.

Il Presidente della giunta non può rifiutarsi di firmare (che significa promulgare) il provvedimento licenziato dal consiglio regionale che gli sia stato trasmesso dal presidente del consiglio stesso, e non può impedirne la pubblicazione sul Bura. Punto. Questa è la regola. Vediamo di capire se ci sono possibilità di deroghe. Lei ha dichiarato, nella stessa occasione, che il consiglio ha in parte stravolto la manovra della giunta “passando da una spesa di 13 milioni a una di 25”. Ha riportato le preoccupazioni del commissario Redigolo in ordine alle spese ipotizzate e che hanno raddoppiato l’importo di quelle proposte dalla giunta regionale. Io ho votato contro e va bene. Avrei votato contro anche sulla proposta della giunta che riguardava la manovra da 13 milioni. Pur tuttavia devo assicurarLe che riconosco il senso politico e la dignità della proposta della giunta, che non avrei votato per considerazioni specifiche. Se lei ritiene di ipotizzare di non firmare la legge perché non vi sono le coperture finanziarie, stia tranquillo che è così, nella sostanza, poi la forma la giudichi lei. Però, per poter negare la firma al provvedimento, dovrebbe far prima conoscere alla magistratura competente il fatto che l’emendamento sostitutivo della proposta di giunta è stato approvato dal consiglio regionale senza che parte del consiglio stesso ne avesse avuto il testo.

Infatti l’emendamento diventato articolo 1 della legge (articolo unico) era costituito da 16 pagine consegnate tutte e 16 dopo la votazione dello stesso; ciò è stato fatto rilevare ed è registrato. Allego alla presente le mie dichiarazioni rese al consiglio nel proposito, ma ve ne sono altre anche di altri colleghi: lo stenografico è a Sua disposizione.

Solo una richiesta preventiva alla magistratura competente perché verifichi se la legge sia stata licenziata con l’indispensabile copertura e anche la regolarità in relazione all’avvenuta votazione di un documento di cui almeno una parte importante del consiglio regionale sconosceva l’esistenza, può consentire a Ella, Presidente, di non firmare il provvedimento quando le sarà spedito dal consiglio regionale.

Sono certo, Presidente, che le risulterà chiaro il senso di questo mio intervento in quanto io nutro le Sue stesse preoccupazioni e so perfettamente che il consiglio, se fosse stato diretto, voglio dire presieduto, più consapevolmente e con il senso delle istituzioni, probabilmente sarebbe passata la manovra così come proposta dalla Sua giunta, anche se con il mio voto contrario.

Grazie per l’attenzione, presidente.
On. Giovanni Pace