Paolo Villaggio: "Ridicola la storia della banana... la cultura africana è inferiore"

02 Maggio 2014   10:31  

Nuove dichiarazioni di Paolo Villaggio contro la cultura africana. Prende spunto dall'episodio che ha visto protagonista Dani Alves, ciocatore del Barcellona che ha raccolto e mangiato una banana che gli è arrivata dagli spalti, nel corso della partita contro il Villareal.

Paolo Villaggio non ha esitato a esprimere la proprio, scomoda, opinione a Radio Capital:

Tutti i giornali del mondo hanno messo in prima pagina la famosa banana come una rivoluzione antirazzista, ma noi fingiamo di essere buoni. Fingiamo di non essere razzisti purtroppo. La nostra cultura non ha ancora accettato completamente una cultura inferiore come quella che viene dall’Africa. Non è il colore della pelle, è la differenza culturale. Indubbiamente non è confrontabile con la grande cultura europea.

Questa forte dichiarazione si accompagna alle sue "malefatte" giovanili che lo vedono lanciare sassi contro i gay insieme a Fabrizio De Andrè, ma mai commentata dai famigliari del cantante. Sarebbe tutta una farsa, secondo Villaggio, quella di dichiararsi non razzisti, pensieri frutto di un buonismo finto e non reale:

Noi buonisti, noi europei, noi sacerdoti, noi santi… tutti abbiamo sempre finto di essere più buoni di quello che in realtà siamo. Alcuni anni fa ho fatto un film in America diretto da Nanni Loy, “Sistemo l’America e torno” contro il razzismo. Alla fine delle riprese l’attore nero con cui avevo girato mi ha detto: la cosa che mi fa più male è sentirmi dare la mano con finta amicizia. I rapporti con la gente di colore oggi, tranne forse con Obama, sono ancora improntati a una leggera ipocrisia.


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