Dopo mesi di stallo politico, si intensificano i contatti tra i vertici dei partiti per sbloccare le nomine negli enti regionali.
Le nomine dei consigli di amministrazione degli enti partecipati regionali in Abruzzo, da mesi oggetto di scontri interni alla maggioranza di centrodestra, sembrano finalmente vicine a una soluzione. Quattro mesi di incontri infruttuosi, culminati con una fumata grigia in un recente incontro a Roma, potrebbero trasformarsi in una svolta grazie a nuovi contatti tra i leader dei partiti. Nelle ultime ore, si sono infatti moltiplicate le telefonate tra i segretari regionali, all'insegna di un dialogo più costruttivo, facilitato anche dalla recente celebrazione dei due anni del governo di Giorgia Meloni a L'Aquila.
Secondo fonti interne, il segretario di Fratelli d'Italia, Etel Sigismondi, starebbe cercando di mediare per uscire dall’impasse politico. Per farlo, dovrebbe convincere il presidente Marco Marsilio ad accogliere le richieste della Lega, rappresentata dal segretario regionale Luigi D’Eramo. L’accordo potrebbe includere la conferma della Lega alla guida della FIRA (Finanziaria Regionale Abruzzese), una posizione precedentemente rivendicata da FdI e assegnata ai Noi Moderati. Attualmente, la presidenza della FIRA è detenuta dal leghista Giacomo D’Ignazio, ma FdI aveva pianificato di modificarne la governance entro il 2026. Tuttavia, le ultime negoziazioni sembrano propendere per il mantenimento dell'incarico da parte della Lega.
La chiave per sbloccare la situazione sembra risiedere nella riunione dei capigruppo di domani, dove si potrebbe decidere di delegare le nomine direttamente al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri di Forza Italia. Questa soluzione, accettata dai maggiori partiti della coalizione, eviterebbe ulteriori rinvii e consentirebbe di affrontare finalmente la questione nel prossimo Consiglio regionale. Nel frattempo, i cda degli enti sono ormai scaduti dal 7 ottobre, con gli enti regionali costretti a operare in regime di ordinaria amministrazione, bloccando di fatto ogni tipo di sviluppo.
Questa situazione di stallo ha creato non poche tensioni all'interno della maggioranza. La Lega, in particolare, ha ostacolato più volte le decisioni, rifiutando di concedere la delega a Sospiri per le nomine di enti come Arap, Ater, Adsu, Ersi e i Consorzi di bonifica. La decisione di commissariare l’Arap, adottata su iniziativa del presidente Marsilio e dell’assessore di FdI Tiziana Magnacca, ha ulteriormente inasprito i rapporti. La giunta ha infatti nominato commissario l'alto dirigente regionale Mario Battaglia, motivando la scelta con un piano di riforma strutturale che prevede la fusione dell’indebitato Consorzio industriale di Chieti e Pescara con l’Arap e la nascita di una nuova entità, l’Agenzia unica regionale per le attività produttive (Aruap).
Questa decisione, ritenuta irrituale dalla Lega e da Forza Italia, ha generato frizioni all'interno della giunta. In particolare, l'assessore di FI Roberto Santangelo e il vicepresidente regionale della Lega, Emanuele Imprudente, hanno lasciato la seduta in segno di protesta, rifiutando di votare il provvedimento. A ciò è seguito il no della Lega alla delega a Sospiri, portando alla necessità di affrontare la questione delle nomine in Consiglio senza alcuna possibilità di arrivare a una soluzione condivisa.
Ora, però, FdI potrebbe dover fare un passo indietro per garantire l’unità della coalizione. Il partito, forte del 23,4% dei voti e con 9 consiglieri eletti, ha diritto a una quota consistente di nomine negli enti, ma sarà costretto a fare concessioni significative alla Lega e a Forza Italia. La Lega, ridimensionata al 7,5% rispetto al 27,5% della precedente legislatura, conta oggi solo su due consiglieri eletti, mentre Forza Italia, salita al 13,4% con quattro consiglieri, cerca di mantenere il proprio peso nella coalizione.
Le possibili nomine in discussione riguardano anche ruoli strategici in alcuni enti chiave. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di nominare l'ex sindaco di Chieti, Umberto Di Primio (FdI), come presidente della Saga, la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, dove attualmente la presidenza è detenuta da Vittorio Catone, in quota Lega. Al posto di Di Primio, per il ruolo di difensore civico, potrebbe subentrare l’avvocato aquilano Alessandro Piccinini, già assessore comunale e presidente della Gran Sasso Acqua.
Un’altra casella che dovrebbe rimanere in mano a FdI è quella di Abruzzo Progetti, attualmente guidata da Andrea Di Biase, capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Tuttavia, circolano voci secondo cui il capogruppo di FdI, Massimo Verrecchia, potrebbe proporre un altro candidato per questo incarico.
Le prossime ore saranno dunque decisive per il futuro delle partecipate abruzzesi e per verificare se la fumata bianca tanto attesa si concretizzerà finalmente, mettendo fine a una situazione di stallo che ha paralizzato per mesi la gestione degli enti regionali e rischia di compromettere seriamente la governance locale.