Una silenziosa passeggiata notturna nel centro storico dell'Aquila, ai confini della vietata zona rossa. Tra vicoli deserti, antichi palazzi sventrati, usci socchiusi, portoni serrati da catene arrugginite.
Le basiliche e i puntellamenti faraonici si imbiancano, illuminati dalla fioca luce di qualche raro lampione che rischiara il silenzio, o dai fari accecanti delle rumorose camionette dei militari, una delle pochissime forme di vita che è possibile incontrare. E' uno strano mondo, il centro storico dell'Aquila terremotata, fatto della materia dei ricordi e dei sogni.
Ed è per questo, cosa assai curiosa, che alla fine ci prendi gusto a questa solitaria movida interiore, a gironzolare senza una meta precisa meta là dentro. E vorresti quasi perderti, come dentro un labirinto di macerie e pensieri senza uscita.
Filippo Tronca