"Un PD arrivato al capolinea alla fine ha deciso di allearsi col suo peggior nemico": è questa la dichiarazione resa da Nazario Pagano, Capogruppo Regionale di Forza Italia, che ha ricordato come "sia a livello locale, con l'IdV che da tempo immemorabile vota contro i provvedimenti del Pd, che a livello nazionale, si manifesta l'insanabile spaccatura tra i due partiti".
"Che dire poi di Di Pietro che accusa il PD di collaborazionismo – ha rammentato Pagano – e che non ha esitato a stringere un accordo basato sull'unico presupposto dell'assegnazione della poltrona di candidato Governatore a Carlo Costantini?".
La verità – ha spiegato il Capogruppo di Forza Italia – è che mentre il centrodestra ha puntato ancora una volta sulla coerenza e sulla coesione, tenendo ferma la barra nella direzione della semplificazione, a sinistra non si è esitato a mettere in piedi il solito Circo Barnum tenuto in piedi dalla prospettiva ossessionante della perdita di potere".
"Gli elettori abruzzesi – ha concluso l'esponente del PdL – sapranno valutare e premiare il centrodestra, valorizzando la coerenza delle scelte e la progettualità proposta da Gianni Chiodi, contrapposte all'accordicchio dell'ultimo minuto tra coloro che fino a ieri se le davano (o facevano finta di darsele) di santa ragione".
LA SINDROME DI STOCCOLMA DEL PD
"Il Pd abruzzese, afflitto dalla sindrome di Stoccolma e inebriato dalle manifestazioni di piazza, stringe in un abbraccio mortale l'Italia dei Valori in una alleanza ibrida e contraddittoria che tradisce lo stesso progetto del partito di Veltroni; nel disperato tentativo di conservare il potere regionale, dopo averlo cosi' mal gestito, il Pd e' ormai pronto ad allearsi anche con Belzebu' e ad accettare qualsiasi condizione". Lo afferma in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia Andrea Pastore. "Con quale progetto e con quale programma?", si chiede Pastore. " Forse - aggiunge - lo stesso che e' miseramente naufragato sotto la guida del governo Del Turco e della sua ampia maggioranza consiliare che, ad di la' delle note vicende giudiziarie, non hanno saputo ne' potuto svolgere un qualsiasi ruolo positivo nelle istituzioni, nell'economia e nella societa' abruzzesi, certificando il fallimento dell'esperienza del centro sinistra, rissoso ed inconcludente sia a l'Aquila che a Roma. Il Pd, in barba al rito ormai usurato delle primarie, getta a mare il suo 'campione' (si fa per dire) Donato Di Matteo, sacrificandolo al programma forcaiolo di Di Pietro, scatenato contro lo stesso personaggio, il Di Matteo appunto, che, zavorrato dalle medesime inchieste, nel giugno scorso e' stato salutato come neo assessore nella Giunta Del Turco, con la benedizione degli stessi compagni di partito di Di Pietro che entravano trionfalmente nella medesima compagine di Governo regionale. Allo stesso modo, appare strumentale l'atteggiamento dell'IdV che - secondo Pastore - non puo' dare lezioni di buon governo, fingendo di ignorare che il primo scandalo abruzzese di questi ultimi anni riguarda la gestione del verde a Pescara, da parte di un assessore targato IdV; come pure, che il Sindaco di Pescara e segretario regionale del Pd, alla cui amministrazione concorre lo stesso IdV senza fare una piega, anzi, con accenti entusiastici, e' il Sindaco - conclude - piu' inquisito d'Italia".