Pedaggi stradali illegittimi: ora si chiedono i danni

07 Ottobre 2006   21:25  
Si tornerà davanti ai giudici il prossimo 8 novembre per la discussione dei ricorsi proposti in via autonoma dalla Provincia, nonché dalla Regione Abruzzo e dalla Comunità Montana del Gran Sasso, dopo la condanna dell´Anas e della Società Strada dei Parchi, da parte del Tar Lazio, per gli aumenti 2006 delle tariffe autostradali sulla A24 e sulla A25. Secondo la sentenza, infatti, le società che gestiscono servizi pubblici non possono aumentare ingiustificatamente le tariffe e come tutti, devono rispettare regole e accordi. "Dopo il rigetto del nostro ricorso da parte del Tar Abruzzo, nel luglio scorso, - spiega il presidente Ernino D´Agostino - abbiamo aderito, assieme alla Regione Abruzzo e alla Comunità Montana del Gran Sasso, a quello presentato dalla Regione Lazio. Dopo questa prima vittoria rimane in piedi l´azione autonoma che abbiamo avanzato contro Anas e Società dei Parchi per l´annullamento degli aumenti tariffari negli anni precedenti il 2006, a partire dal 2003, e per il risarcimento dei danni". Una sentenza, quella di giovedì scorso del Tar Lazio che, secondo D´Agostino, è destinata a fare giurisprudenza in materia di tariffe autostradali." D’ora in poi, aumenti automatici senza nessuna contropartita agli utenti, ai cittadini che pagano tasse e tariffe, risulteranno sicuramente meno facili. E´ stato ristabilito un principio di equità e giustizia mentre è stato rafforzato il ruolo di tutela degli enti locali nei confronti delle collettivita amministrate". "In attesa dell’udienza di novembre – conclude il Presidente – stiamo verificando con gli avvocati le modalità con le quali i cittadini potranno chiedere il rimborso delle somme illegittimamente incassate dalla Società dei Parchi". Patrizia Santangelo

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