Pedalando dal Pacifico all´Atlantico: Alessandro Colò partec

04 Giugno 2007   14:22  
Oltre 5000 km (3044 miglia) da Oceanside ad Atlantic City da percorrere in bicicletta in una decina di giorni. È questa la sfida per Alessandro Colò che parteciperà per la terza volta alla Race Across America (RAAM), la più intrigante delle ultra-maratone ciclistiche al via il 10 giugno prossimo. Una corsa coast-to-coast, dal Pacifico all’Atlantico, che affronta vertiginosi cambi di temperatura, dal caldo del deserto al freddo delle alte montagne Rocciose; dagli altipiani dell’Arizona, alle pianure del Kansans, alle umide vallate del Missouri fino all’arrivo nel New Jersey per un totale di 14 stati da attraversare. Il regolamento non prevede tappe, la prova si affronta pedalando oltre 20 ore al giorno e gestendo al meglio le poche pause di sonno a disposizione per affrontare un’unica interminabile gara, dalla partenza al traguardo senza rifornimenti programmati. Non a caso solo 164 persone hanno finito ufficialmente la RAAM. Sono pochissimi al mondo anche gli ultra-ciclisti che possono accedervi. Sacrificio, tensione, mille rinunce per un solo obiettivo, che non è quello di arrivare per primi a tagliare il traguardo sull’Atlantico, ma quello di completare il percorso prima del tempo limite stabilito dagli organizzatori. Nella RAAM si corre mettendo a rischio la propria condizione fisica e a volte anche la propria vita, come nel 2005 è successo all’americano Bob Breedlove, morto in un incidente stradale poco prima che transitasse Colò. Per l’ultraciclista di Monterotondo (Roma), la Race Across America è un sogno che porta avanti da quasi dieci anni. Nelle sue precedenti esperienze, nel 2004 e nel 2005, una combinazione di risentimenti fisici e problemi organizzativi legati ad un budget limitato, lo hanno costretto al ritiro. E questo malgrado le ottime medie orarie fatte registrare sino a metà gara. «Più passa il tempo e più cresce in me la voglia di tornare in America per vivere nuovamente quelle sensazioni che in nessun altro posto del mondo puoi provare» commenta Alessandro «La Route 66 che in alcuni tratti percorriamo – fra pericoli, conoscenze fantastiche e popolazioni che incontri lungo il cammino – ti fa capire come una strada possa essere davvero compagna di viaggio». Colò insegna presso i centri più qualificati della capitale come Real Village, Fleming Fitness, Jolly Sporting Club ed il Circolo Due Punti dove si allena quotidianamente. Ha stabilito il record mondiale di permanenza su bike stazionaria certificato dalla Guinness World Records: 201 ore 1´ 8" senza fermarsi mai (eccetto alcune soste fisiologiche) coprendo ben 5819 chilometri. Record straordinario realizzato dalle 15 del 27 dicembre 2004 sino alla mezzanotte del 4 gennaio 2005 che ha richiesto un impegno eccezionale sia a livello fisico che psicologico con un programma di allenamento del tutto anomalo per i ciclisti tradizionali. FT

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