Pepe, nel futuro calndario venatorio più ristretto e gestione per crescita faunistica

18 Settembre 2014   07:02  

Nell'ambito di un piu' ampio disegno di riscrittura della gestione faunistico-venatoria nel territorio regionale, l'assessore alla caccia, Dino Pepe, annuncia le definitive modifiche al calendario venatorio.

"Abbiamo ereditato una situazione gia' avviata dagli uffici amministrativi, senza soluzione di continuita' con quanto attuato in precedenza. E' stato dunque necessario, preliminarmente, acquisire le giuste professionalita' e competenze, seguire un percorso di consultazione con gli esponenti del mondo venatorio, ambientalista ed agricolo al fine di garantire la giusta dialettica fra le parti coinvolte ed entrare nel merito delle problematiche piu' accese, nonche' intessere un nuovo costruttivo dialogo con l'Ispra".

Secondo l'Assessore "e' stato anche necessario attendere il pronunciamento dell'ufficio regionale competente per la valutazione d'incidenza. Si tratta di modifiche che incideranno principalmente sulle modalita' di prelievo della beccaccia, della coturnice e del cinghiale nelle aree di presenza dell'orso, venendo incontro alle istanze di una semplificazione gestionale che corrispondera' una migliore sinergia con i cacciatori".

Aggiunge Pepe: "L'intento, per i prossimi anni, e' quello di giungere ad una gestione attiva che accresca innanzitutto la qualita', distribuzione e densita' delle consistenze faunistiche sul territorio".

L'assessore Pepe aggiunge che "Per arrivare a questo obiettivo, di sicura condivisione da parte dei cacciatori e degli ambientalisti, occorre compiere dei passaggi importanti che prevedono principalmente:

l'ammodernamento della legge regionale sulla caccia, la costituzione dell'osservatorio faunistico regionale, la redazione di un nuovo piano faunistico venatorio. In particolare, grazie all'osservatorio faunistico, finalmente, la regione potra' possedere dati autonomi di biologia della selvaggina e stringere un qualificato rapporto con l'Ispra, che per svolgere adeguatamente il proprio ruolo consultivo ha indispensabile necessita' di possedere elementi di valutazione cospicui, attendibili e qualitativamente validi.

Allo stesso modo, il piano faunistico venatorio regionale, da riscrivere, potra' rispondere ad una piu' moderna ed adeguata gestione venatoria, passando per il coinvolgimento del mondo agricolo.

E, cosi', dovra' essere adeguata la normativa regionale non piu' rispondente alle evoluzioni della caccia, alle modificazioni degli habitat naturali abruzzesi, alla presenza delle aree protette ed alla necessita' di conservazione di specie delicate, come i grandi carnivori, e di specie in espansione - a volte anche problematiche - come gli ungulati, che abbisognano di diventare una risorsa collettiva anziche' un problema.

Obiettivi a medio e lungo termine sui quali l'assessorato e' gia' al lavoro".


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