Per AcNielsen, il Montepulciano d´Abruzzo è il "vino quotidi

02 Aprile 2007   16:46  
L´Abruzzo conferma i grandi risultati ottenuti in questi giorni al concorso internazionale del Vinitaly, che ha premiato la nostra Regione con 14 medaglie e 66 "Gran menzioni", risultando, secondo un´indagine svolta dalla AcNielsen, il vino più venduto nei circuiti della grande distribuzione organizzata. Dalla tavola rotonda organizzata da Veronafiera, infatti, intitolata “Il ruolo della grande distribuzione nel promuovere il vino italiano sul mercato nazionale e estero”, alla quale hanno preso parte i massimi rappresentanti della grande distribuzione organizzata, dei produttori di vino e delle istituzioni che si occupano di promozione del vino italiano all´etero, è emerso un risultato che probabilmente rende ancora più felici i produttori regionali. La ricerca, basata sui dati delle vendite del 2006, riporta due differenti classifiche: una riguarda i dati a valore (considera cioè il prezzo delle bottiglie) e l’altra quelli a volume (ossia il numero di bottiglie vendute). Nella prima il Montepulciano d’Abruzzo di colloca in seconda posizione, dietro al Chianti ma prima del Sangiovese e del Nero D’Avola, mentre nella seconda graduatoria il nostro Montepulciano si pone in testa, con le sue 13 milioni di bottiglie vendute, seguito dal Chianti con otto milioni e dal Barbera D’Asti con tre, risultando così il vino più apprezzato dai consumatori. “L’Abruzzo vanta il miglior rapporto tra quantità, qualità e prezzo – commenta Giancarlo Di Ruscio, neo presidente del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo – visto che produce oltre 80 milioni di bottiglie, il 90% delle quali esce dalle cantine a un prezzo che non supera i cinque euro e per il 50% non arriva a tre euro. Il nostro impegno deve essere nella direzione di mantenere questa qualità e di posizionare meglio il nostro vino e dare maggiore redditività alle nostre cantine”. Marco Verticelli, assessore regionale all’Agricoltura, ha commentato questa ulteriore bella notizia giunta da Verona, andando oltre: “Ora bisogna puntare a riposizionare appena più in alto il nostro vino pur mantenendo la nostra vocazione a ‘vino quotidiano preferito dagli italiani’. Occorre massimizzare i riconoscimenti ottenuti dai nostri vini e per questo tra qualche mese partirà una campagna di comunicazione che prevede un investimento di sei milioni di euro in tre anni, affiancata da una serie di iniziative collaterali come fiere e workshop che si svolgeranno in Italia e all’estero, ma anche in Abruzzo con alcuni eventi che accoglieranno operatori e giornalisti”. La grande distribuzione si conferma, dunque, un canale sempre più importante per la distribuzione del vino italiano di qualità sul mercato nazionale, come dimostrano i risultati di una ricerca dell’AcNielsen sul rapporto tra vino a gdo, presentata in seguito alla tavola rotonda dal direttore commerciale Domenico Raffoni: nel 2006, la quota di mercato di vino nella grande distribuzione ha raggiunto il 69,2% delle vendite totali, con una crescita dello 0,2% sul 2005, e un incremento del 2,5% in termini di valore. Inoltre più della metà del vino venduto sugli scaffali di super e ipermercati è a denominazione d’origine (doc, docg e igt) per un valore pari al 74% del mercato della gdo. “Il mercato del vino e la gdo - ha detto Raffoni - vanno sempre più d’accordo, l’offerta sullo scaffale sta crescendo e modificandosi per venire sempre più incontro alla domanda dei consumatori che porta a una ridefinizione degli assortimenti”. Un fattore, questo, che ha ormai indirizzato lo scaffale verso una selezione di vini più pregiati e qualificati. ValentinaTenaglia

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