Per un lutto cittadino che sia autentico

27 Marzo 2010   13:32  

Dal blog Stazione Mir, pubblichiamo questo bell'intervento di Federico D'Orazio, sulla giornata di lutto cittadino all'Aquila indetto per il prossimo 6 aprile.

'' ll lutto è necessario. Quello cittadino, una dimostrazione che un anno dopo, non si può e non si vuole dimenticare.

Ma anzi, al contrario, portare con noi i 308 dei nostri che non ci sono più solo fisicamente.

Al di là della retorica, c'è una quota di Aquilani (e spero ne siano la maggioranza), che sente necessario portare con sé, un anno dopo e per gli anni a venire, il ricordo dei nostri cari che non ci sono più. Anche di quelli che, pur vivendo in un buco di città, non conoscevamo.

Rimpiangendo di non averne incontrato il cammino prima di oggi, noi non dimentichiamo.

E noi non ridevamo affatto, mentre quì, si moriva orribilmente.

Una città che non riesce ad affermare la necessità di fermarsi e restare in silenzio, è una città condannata a subire un futuro peggiore del proprio passato, recente e remoto.

E' una città che non ha buon gusto, oltre che buon senso.

Il lutto, elaborato nel nostro privato, trovo vada anche elaborato come collettività.

Riunendoci dal 6 aprile 2010, e per tutti gli anni a venire, per impedire che accada ancora.

Questa volontà, non c'è.

Sembra assurdo, ma il lutto cittadino, pare che il 6 Aprile 2010, non sarà realtà formale, per tutti. Ma solo realtà messa in pratica da chi ne sentirà il bisogno.

Pare ci siano problemi ad imporre una serrata agli esercizi commerciali, e agli uffici pubblici, fatta eccezione per l'Università.

Io, nel mio piccolo, voglio condannare questa debolezza morale, ancor prima che politica.

Debolezza anche di quella Curia Aquilana, che per la notte tra il 5 e 6, prevedeva rumorose adunate di piazza.

Agli Aquilani di buon senso, e buon gusto chiedo un favore.

Che la nostra notte, tra il 5 e 6 Aprile 2010, sia silenziosa e laica.

Almeno fino alle 3:32.

Dopodiché, ad un anno di distanza, sarò orgoglioso di constatare che la vita, un anno dopo può ripartire un minuto più tardi.

NB: Il Comune dell'Aquila ha già approvato in tal senso una delibera. Ma non si può (pare) imporre la serrata ai commercianti.

Il senso di questo contributo vuole dunque indurre alla riflessione quanti oggi sono restii ad accogliere il lutto cittadino, per meri interessi economici. Questi sono i valori in campo.''

 

FEDERICO D'ORAZIO

http://stazionemir.wordpress.com

 


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