Pescara, Giornata della Memoria per le Vittime del Terrorismo

09 Maggio 2011   10:14  

Il Giudice Coco, il magistrato Alessandrini, e poi Aldo Moro e le altre decine di vittime di quel terrorismo che ha tragicamente segnato gli anni ’70 in Italia, vittime che oggi vengono giustamente ricordate in una Giornata, quella odierna, che vuole rappresentare soprattutto un monito per le nuove generazioni, affinchè quel capitolo della nostra storia non possa mai più ripetersi”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase nel corso della conferenza stampa odierna convocata per commemorare la Giornata Nazionale della Memoria delle Vittime del Terrorismo Interno e Internazionale, sollecitata anche dal Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono.

“Lo stesso Prefetto nella sua circolare – ha ricordato il Presidente Di Biase -, ricordando l’odierna Giornata della Memoria, istituita con legge nazionale il 4 maggio 2007, in occasione del trentennale dell’assassinio e del ritrovamento del corpo ormai senza vita del Presidente Aldo Moro, rapito dalle Brigate Rosse, ha sollecitato tutte le Istituzioni a celebrare la ricorrenza ‘per conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle Istituzioni democratiche’. Ed è nostro dovere ricordare i difficili anni ’70: in Consiglio comunale abbiamo con noi Marco Alessandrini, al quale uccisero il padre, uno dei primi magistrati a cadere sotto i colpi del terrorismo, e ricordiamo con lui i tanti esponenti politici, i giudici e i giornalisti colpiti dalle varie organizzazioni criminali di quegli anni. Uno dei primi, nel 1974, fu il giudice Mario Sossi che venne rapito dalle Br le quali volevano lo scambio tra Sossi e il rilascio di alcuni esponenti del Gruppo 23 Ottobre, condannati per attività criminali. Il giudice genovese Francesco Coco si oppose, dopo poco Sossi venne effettivamente liberato, ma il giudice Coco venne ucciso, e quello fu uno dei  più significativi atti di terrorismo che colpì un magistrato. In questi giorni sto completando un libro su Aldo Moro, ‘I Tempi di Aldo Moro’, rapito dalle Br il 16 marzo del 1978 e ucciso il 9 maggio dello stesso anno, e ho messo in evidenza alcune delle frasi più forti dello Statista, il quale nel ‘77 ‘sollecitava analisi dei movimenti e chiedeva l’indicazione di rimedi’, quello che lo preoccupava erano le manifestazioni di violenza con un risvolto ideologico a metà tra la lotta politica e la lotta armata, ossia quando le Organizzazioni come le Br, Lotta Continua, Prima Linea, colpivano personaggi del mondo politico, giudiziario e giornalistico. E ancora il 28 febbraio del ’78, dunque appena pochi giorni prima del proprio rapimento da parte delle Br, Moro ancora disse ‘Se fosse possibile saltare questi tempi e andare direttamente al nostro domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma non è possibile; oggi è nostra responsabilità vivere questi tempi, si tratta di essere fiduciosi e coraggiosi, e di vivere questo tempo con tutte le sue difficoltà’, una frase che racchiude il simbolo delle stragi terroristiche – ha proseguito il Presidente Di Biase -, del periodo delle ‘gambizzazioni’ che hanno caratterizzato gli anni ’70. E ricordo ancora il discorso di Zaccagnini per la seconda Festa Nazionale dell’Amicizia, che si svolse proprio a Pescara, dal 2 al 10 settembre del 1978, pochi mesi dopo quel tragico 9 maggio, nel quale si sollecitava una riflessione su quei fatti che stavano dilaniando la vita politica del tempo. Ricordare le vittime del terrorismo, istituita nel giorno dell’assassinio di Moro e del magistrato Impastato, significa dunque testimoniare la giusta vicinanza nei loro confronti, ma anche nei confronti dei loro familiari, una vicinanza che la città e l’amministrazione comunale di Pescara hanno voluto manifestare”.

 


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