L'associazione Provinciale Commercianti Prodotti Ittici/Confcommercio, in una nota inviata al Presidente della Regione Chiodi, agli Assessori Regionali al Commercio Castiglione e all'Agricoltura Febbo, al Prefetto di Pescara D'Antuono, al Presidente della Provincia di Pescara Testa e al Sindaco di Pescara Albore Mascia, ha evidenziato le difficolta' e le preoccupazioni della categoria in merito all'entrata in vigore del Regolamento Europeo sulla pesca n. 1967/2006.
Difatti, la gia' prospettata necessita' di operare il "fermo biologico" per l'opportuna riproduzione e crescita delle specie marine, strettamente correlato all'allargamento delle maglie delle reti da pesca previsto dalla nuova normativa, determinerebbe l'arresto dell'attivita' di pesca da parte della marineria pescarese. Cio' - osserva l'associazione - comporterebbe un gravissimo danno economico per le pescherie, moltissime delle quali lavorano esclusivamente con prodotto locale, di cui gli operatori non avrebbero piu' la possibilita' di rifornirsi. L'indisponibilita' di quest'ultimo costringerebbe quindi la stragrande maggioranza delle attivita' del settore alla chiusura forzata per mancanza di prodotto, con tutte le immaginabili conseguenze economiche e sociali sugli operatori e sulle loro famiglie, che da tale attivita' traggono il proprio sostentamento. L'Associazione, nell'invitare le Autorita' a voler intervenire presso le competenti sedi di Governo al fine di limitare quanto piu' possibile i danni discendenti dalla situazione evidenziata, si e' altresi' appellata alla sensibilita' delle stesse affinche' venga previsto fin d'ora lo stanziamento di speciali contributi economici a fondo perduto da destinare agli operatori che, a fronte della situazione descritta dovessero essere costretti a chiudere le loro attivita' per tutto il periodo di durata del "fermo biologico". Risulta facilmente immaginabile che l'obiettiva impossibilita' di disporre dei prodotti ittici lascerebbe gli operatori locali senza fonte di reddito, con le gravi ripercussioni anche sulle famiglie che da quel reddito traggono la propria fonte di sostentamento. Nell'occasione, l'Associazione ha anche richiesto una serie di incontri con le stesse Autorita', al fine di meglio esplicitare le problematiche della categoria.