Pescara, Rapagnà: "L'Ater fuori legge non applica l'equo canone"

Richieste economiche esorbitanti, è polemica

11 Gennaio 2011   08:06  

"L'Ater della Provincia di Pescara, a partire dal 2004, - denuncia il Movimento Inquilini Assegnatari di alloggi popolari - si rifiuta di applicare i criteri di calcolo stabiliti dalla Legge Regionale n. 96 del 1996 in combinato disposto con la Legge nazionale 392/78 sul cosiddetto 'equo canone', modificando a proprio ingiusto e illegittimo vantaggio il senso persino letterale di una 'autentica interpretazione' approvata dall'intero Consiglio Regionale e prennunciato dallo stesso Difensore Civico Regionale".

"Tale Ente strumentale della Regione Abruzzo, - spiega Pio Rapagnà, coordinatore del Mia Casa - finanziato dagli stessi Inquilini e Assegnatari attraverso i canoni e le competenze gestionali e amministrative dei servizi pertinenziali, ha tra l'altro proceduto 'inaudita altera parte' e contro la volontà dei soggetti interessati, alla separazione catastale delle superfici e delle proprietà di tutte le autorimesse direttamente collegate all'alloggio".

Nel corso della Assemblea degli Inquilini ex GESCAL svoltasi a Pescara sabato scorso sono state respinte le reiterate richieste economiche dell'Ater relative al pagamento, "anche con arretrati gonfiati" dice Rapagnà, di canoni di locazione 'separati' per autorimesse e garage che la Legge Regionale n. 96/96 stabilisce essere ricompresi nel canone convenzionale dell'alloggio in quanto considerati 'pertinenze' delle unità immobiliari residenziali assegnate agli Inquilini.

"Il Mia Casa - si legge in una nota - ha chiamato in causa, ancora una volta, il Presidente della Regione Abruzzo ed il Commissario straordinario dell'Ater ed ha informato il Prefetto ed il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pescara.
All'interno di una missiva ad essi indirizzata è stato denunciato e fatto rilevare con forza e indignazione civica, come purtroppo nessuna autorità di controllo, di vigilanza e di indirizzo della Regione Abruzzo e del Consiglio regionale in questi 7 anni abbia mai sentito, sebbene richiesto, il dovere di intervenire a tempo debito e prima che il comportamento dell'Ater di Pescara, unica tra le 5 Ater regionali, uscisse fuori dal seminato e creasse un disagio e una protesta sociale e sindacale tali da investire rispettivamente, il Consiglio comunale e il sindaco di Pescara, il Difensore Civico regionale, il Prefetto di Pescara e per due volte il Consiglio regionale stesso".

Il Mia Casa non sembra intenzionato a lasciar cadere nel vuoto la vicenda, nè ad accettare quanto imposto dall'Ater, così, nella conferenza stampa convocata per giovedì prossimo nel capoluogo adriatico, insieme al Comitato Assegnatari ex-GESCAL di Pescara e delle altre località della Provincia, illustrerà "tutte le iniziative che verranno messe in campo per chiudere definitivamente una incredibile ed esclusiva vertenza che si trascina ormai da tanti anni solo e soltanto con l'Ater di Pescara".


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