Pescara, Zeman: "Non cerco rivincite, voglio fare solo il mio calcio"

Poi punzecchia la Juve: "Calciopoli non è finita nel 2006"

17 Maggio 2012   16:42  

Zdenek Zeman è l'uomo del momento. Con il suo strepitoso Pescara, infatti, il tecnico boemo potrebbe tornare in serie A dalla porta principale grazie al suo gioco spumeggiante e spettacolare. In un'intervista rilasciata a Repubblica, l'allenatore del Delfino ha parlato della sua esperienza con l'ambiente abruzzese e del suo personalissimo rapporto con il sistema calcio.

L'entusiasmo a Pescara è arrivato alle stelle, da ben vent'anni la squadra è stata lontana dalla massima serie e, giustamente, ora con il sogno ad un passo i biglietti per le partite stanno diventando sempre più una rarità: "Certo i risultati aiutano a far venire la gente. Ma penso che il pubblico in generale apprezzi il bel calcio e le mie squadre, sia quando vincono che quando
perdono, cercano di far vedere uno spettacolo ai tifosi".

Questo lo Zeman-pensiero che non può far a meno di tornare a parlare di Juventus, proprio nell'anno in cui i bianconeri sono tornati a cucirsi sul petto lo Scudetto: "Mi ha danneggiato tanto. Vedo che la Juve mette la terza stella senza chiedere il permesso a nessuno, ma se qualcuno pensa che Calciopoli sia nata nel 2005 e morta nel 2006 si sbaglia di grosso". Tuttavia, il tecnico praghese non cerca rinvicite: "Io non cerco rivincite, mi interessa solo poter fare il calcio che mi piace e qui a Pescara mi hanno dato questa opportunità. E poi mi definiscono un perdente perché non ho vinto uno scudetto, ma sono solo 4-5 quelli che l'hanno fatto in Italia negli ultimi 20 anni". E, intanto, allontana i rumors su una sua possibile partenza a fine campionato:"Ci restano due partite per la promozione, il resto sono chiacchiere. A fine campionato, se ci saranno cose concrete, ne riparleremo". Infine, un commento su Marco Verratti, l'astro nascente di questo Pescara convocato dal ct azzurro Prandelli nel pre-ritiro dell'Italia in vista dei prossimi Europei di Polonia e Ucraina: "Ha talento, ma è anche un bravissimo ragazzo. Io vorrei che rimanesse per sempre come è oggi. Magari andando in nazionale, o in un grande club, potrebbe cambiare. Beh, questo mi dispiacerebbe". (d.p.)


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