Pescara: arrestato usuraio molisano. Dopo prestito pretendeva restituzione con tasso oltre il 400%

02 Maggio 2011   17:56  

Questa mattina, alle prime ore del giorno, i militari della Stazione Carabinieri di Pescara Scalo e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara, coadiuvati da quelli della Compagnia di Termoli, hanno rintracciato e tratto in arresto Nicolino Di Rosa, presso la sua abitazione di Termoli (CB). Contestualmente, su delega della Procura della Repubblica di Pescara, hanno effettuato una serie di perquisizioni domiciliari, al fine di accertare eventuali ulteriori responsabilità, a carico dell’indagato o di altre persone implicate nella vicenda. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Larino (CB) a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nel marzo del 2009, un artigiano pescarese di anni 57, avendo bisogno di denaro, su consiglio della figlia e del genero,  chiese un prestito ad un conoscente di quest’ultimo,  Nicolino Di Rosa, 42enne originario di Bonefro (CB). 

L’uomo, in sede di trattative, si era reso disponibile a concedere in prestito 2.000 euro ma, a fronte di tale somma, pretendeva la restituzione, entro 6 mesi, di 5.000,00 euro.

La richiesta usuraria, sebbene molto gravosa, fu però accettata dalla vittima che, in quel periodo, versava in particolare stato di necessità e bisogno a causa dalla momentanea assenza di lavoro. Lo stesso artigiano, inoltre, ritenne di poter onorare quel dpesante debito, dovendo ricevere da una Compagnia di assicurazioni il risarcimento per i danni subiti a seguito di un sinistro stradale.

Alla scadenza del periodo indicato, però, l’usurato non fu in grado pagare la somma dovuta. Pertanto, Nicolino Di Rosa, al fine di sollecitare la restituzione del debito, si era presentato presso l’abitazione della figlia dell’artigiano e si era fatto consegnare un’autovettura Fiat Stilo, quale controvalore degli interessi usurari maturati e pretesi. In quella circostanza aveva minacciato la donna, costringendola a sottoscrivere, a suo favore, una procura a vendere il veicolo.

Nei mesi successivi, l’artigiano era stato oggetto di continue pressioni e minacce da parte di Di Rosa che, nel dicembre del 2010, davanti al rifiuto di saldare il debito, era arrivato al punto di pretendere, ottenendola, la sottoscrizione di una scrittura privata con cui l’usurato si obbligava a restituirgli l’importo complessivo di 15.000 euro a fronte di ulteriori interessi calcolati a tassi esorbitanti. Tale somma sarebbe stata restituita in rate mensili da 500 eruo ciascua.

A quel punto la vittima, certa di non poter pagare e temendo per la incolumità propria e dei suoi cari, si è rivolta ai Carabinieri che, a seguito di complesse indagini, hanno accertato la veridicità di quanto denunciato, acquisendo elementi probatori tali da consentire al G.I.P. presso il Tribunale di Pescara, Dr. Guido Campli, di emettere, su richiesta del P.M., Dr.ssa Cristina Tedeschini, una Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Di Rosa, per il reato di usura continuata in concorso.

 


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