L’operazione di rinnovamento urbano a Villa del Fuoco si estende con abbattimenti e spazi riqualificati, coinvolgendo strutture abbandonate e promuovendo iniziative dedicate ai cittadini.
In via Tavo ha preso il via l’abbattimento dei cosiddetti Palazzi Clerico, da anni emblema di degrado urbano nella zona. Il sindaco Carlo Masci ha confermato che l’intervento si inserisce in un ambizioso piano di riqualificazione urbana, avviato con l’abbattimento di edifici pericolanti in via Lago di Borgiano e proseguito con l’eliminazione del cosiddetto “Ferro di cavallo”, noto per essere divenuto rifugio di attività illecito-criminali.
L’operazione, eseguita in ottemperanza a ordinanze comunali, ha già interessato tre dei cinque immobili oggetto della decisione. Per gli altri due, tuttora in attesa, si attende il pronunciamento della sezione del TAR, il cui calendario prevede la camera di consiglio per il 12 settembre 2025.
Secondo quanto riferito dal primo cittadino, il risultato – definito in passato “impossibile” – rappresenta un traguardo significativo per restituire dignità, sicurezza e vitalità a un’area di Villa del Fuoco già interessata da interventi come la riapertura del parco antistante e l’uso dell’ex scuola in via Giardino per iniziative a scopo sociale. Anche l’impianto sportivo e gli spazi verdi rientrano nel programma di rigenerazione ambientale e sociale.
Il sindaco ha inoltre chiamato le forze dell’ordine e i cittadini a collaborare, affinché si mantenga pulita la zona e si contrasti lo spaccio, causa di degrado e insicurezza percepita.
Masci ha descritto queste demolizioni – tra cui quelle via Lago di Borgiano e del Ferro di cavallo – come “grandi risultati” ottenuti per cancellare “scheletri di cemento” trasformatisi in rifugi per persone in situazione di marginalità o con problemi di tossicodipendenza. L’azione, ha precisato, è il segnale tangibile di un impegno operativo a dispetto di chi si limita ad attaccare politicamente, senza percorrere azioni concrete.
Dal maggio scorso, il Comune aveva già emanato ordinanze per demolire gli scheletri edilizi dei Palazzi Clerico, ubicati tra via Tiburtina e via Tavo, riconosciuti come opere abusive, mai completate e da tempo luoghi frequentati da senza tetto, persone fragili e tossicodipendenti. L’area era stata definita un detrattore ambientale, e la decisione di demolirli era scattata in seguito a verifiche amministrative che hanno confermato la decadenza delle licenze edilizie risalenti alla fine degli anni Sessanta.