Pescara è pronta per lo sviluppo verticale del Piano particolareggiato

02 Luglio 2012   17:56  

“I lineamenti del nuovo Waterfront di Pescara sono stati definiti: venerdì scorso la giunta ha adottato il Piano Particolareggiato 2, atteso da almeno vent’anni dalla città, che disegna in modo preciso il profilo e la destinazione urbanistica di tutte le aree di Porta Nuova che, comprendendo le due golene, si estendono a nord sino alla Madonnina, a sud sino a via Andrea Doria per finire sul lungomare sud, sino a raggiungere l’area del Centro di riabilitazione Paolo VI. Verde, parcheggi mimetizzati sotto dune artificiali, metodo già sperimentato a Tel Aviv e a Copenhagen, e poi la realizzazione di strutture turistico-ricettivo-alberghiere e direzionali, con una scarsa quantità destinata al residenziale, ma non sul mare, piuttosto concentrata nelle ex aree Di Properzio, puntando sullo sviluppo della ‘città verticale’ per recuperare quanto più spazio possibile in superficie da dedicare ai servizi. Sono queste le caratteristiche principali dello strumento urbanistico”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata per illustrare il Pp2 adottato in giunta venerdì scorso 29 giugno. Presenti anche l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli, il capogruppo Pdl Armando Foschi e la dirigente Emilia Fino.

“Parliamo – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia - di una delle aree strategicamente più rilevanti della città insieme alle aree di risulta, il famoso ‘Waterfront’, una superficie per la quale, per la prima volta in assoluto, la nostra amministrazione comunale ha scritto, nero su bianco, come vogliamo trasformarla, quale sarà la sua destinazione, ovvero una destinazione turistico-commerciale e ricettivo-alberghiera, con una fetta destinata al direzionale e solo una minima parte al residenziale. Uno sviluppo fra l’altro per la prima volta pensato verticale, ossia verso l’alto, in modo da recuperare quanto più spazio possibile a terra. Mi piace sottolineare il dato politico di quanto fatto che rappresenta la migliore risposta, quella più concreta, a chi ci chiedeva la nostra ‘idea di città’, un’idea in realtà già raccontata nelle pagine del Programma di Governo depositato in occasione delle elezioni, ma che oggi comincia ad assumere forma. Ed è un’idea che parla di una città giovane, vivace, dinamica, tesa allo sviluppo economico che si traduce in occupazione. Innanzitutto oggi abbiamo tenuto fede non a una promessa, ma a un impegno, come mi piace chiamarlo, ossia quello di confezionare e chiudere il Pp2 entro giugno 2012 e ce l’abbiamo fatta. E tale obiettivo raggiunto ci mette al riparo anche da interventi estemporanei su piccole fette di tale territorio ricompreso nel Piano particolareggiato, perché ha fatto materialmente scattare le cosiddette norme di salvaguardia tutelando le aree su cui abbiamo posto l’inedificabilità e tutti ricorderete che a fine giugno sarebbero decorsi i termini utili per l’adozione, dopodiché sarebbero decaduti i vincoli. Come capirete l’elaborazione dello strumento urbanistico ha richiesto tempo, non si trattava di progettare il rifacimento di un marciapiede, ma di pensare e progettare lo sviluppo di un’area importantissima della città, quella dove dovrà svolgersi la crescita economico-turistica avendo grandi spazi a disposizione, come l’ex Cofa o l’ex Di Properzio, un’occasione unica per ripensare la città. E mai prima d’ora un’amministrazione comunale era arrivata a chiudere la progettazione. Il dato da rilevare è sicuramente l’aver costruito uno strumento urbanistico perfettamente conforme alle previsioni del Piano regolatore in cui abbiamo dato grande attenzione al rispetto e allo sviluppo dell’ambiente e del verde, a partire dalle due sponde fluviali; quindi, ancora lo sviluppo verticale per recuperare spazio a terra anche per i servizi, come i parcheggi e poi la previsione di alberghi affacciati sul mare, quindi la costruzione di quel Waterfront che ci ha sempre chiesto la città e soprattutto le nostre categorie imprenditoriali, permettendoci anche di superare il gap della scarsa disponibilità di posti letto su Pescara. Lo strumento è stato adottato dalla giunta comunale venerdì scorso, 29 giugno, e ora scatteranno i 30 giorni della sua pubblicazione per permettere eventualmente ai cittadini di presentare osservazioni entro i successivi 30 giorni, quindi per fine settembre riprenderemo le carte per valutare quelle osservazioni e procedere con l’approvazione definitiva del Piano: se le osservazioni che eventualmente si decidesse di accogliere saranno ugualmente conformi al Piano, l’approvazione spetterà alla giunta, così come se si decidesse di non accogliere le osservazioni; se quelle da accogliere fossero in variante, sarà necessario il passaggio in Consiglio quale ulteriore garanzia, rispettando la normativa”. “Per la redazione del Pp2 – ha proseguito l’assessore Antonelli – siamo partiti dal Piano regolatore generale, qualunque variazione avrebbe determinato uno sforamento del tempo limite del 30 giugno, e quello sforamento avrebbe fatto scattare la possibilità per i singoli privati di presentare proposte di Piani attuativi, magari bellissimi, ma sicuramente scoordinati. Noi invece abbiamo voluto dare un disegno urbanistico complessivo per la rivitalizzazione di una delle aree più importanti per la città e la regione. Siamo partiti da uno Studio di fattibilità commissionato dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti per lo sviluppo delle aree, e studio e progettazione sono stati affidati a un’Ati composta dallo Studio Stanghellini di Bologna, lo Studio Salmoni di Ancona e la Oikos di Creta, e sicuramente la possibilità di affidarsi a progettisti esterni ha favorito uno studio asettico, scevro da condizionamenti, nato dalle interviste ripetute agli stakeholder. Io definisco il Pp2 come il ‘Piano possibile’, ossia sicuramente realizzabile, potevamo stupirvi con effetti speciali, e invece abbiamo preferito il piano della concretezza, perché da vent’anni la città aspettava il Pp2. Certamente il Piano potrà anche essere migliorabile e in tal senso siamo aperti alle osservazioni del territorio, e fra l’altro dovremo anche parlare con la Camera di Commercio che proprio venerdì scorso ha approvato lo schema del Protocollo d’intesa per acquisire la proprietà dell’ex Cofa dalla Regione Abruzzo, quindi nei prossimo giorni il sindaco potrà anche firmare l’accordo e ora il nostro primo obiettivo è quello di ripulire l’area. Il Pp2 è dunque perfettamente conforme alle previsioni del Piano regolatore – ha continuato l’assessore Antonelli – e si suddivide in tre subambiti, A, B e C. Il subambito A è quello che corre lungo le sponde del fiume, lungo gli argini. Qui, come da Prg, non è prevista alcuna volumetria, come emerso anche dalle riunioni con il Genio Civile e il Demanio, al fine di lasciare spazi liberi per il rischio di eventuali esondazioni. Su tali argini abbiamo dunque previsto verde e piste ciclabili: quella a nord si immetterà nel Parco delle Dune, nell’area della Madonnina; a sud la pista entrerà in una fascia-tampone boscata con vegetazione spontanea. Manterremo le piccole attività di pesca, razionalizzando gli attuali magazzini e sistemandoli sotto i piloni del ponte. E dal centro storico, la pista ciclabile a sud corre e si biforca nel subambito B, compreso tra via Andrea Doria, via Magellano, riviera sud comprendendo anche l’area ex Di Properzio. Via Andrea Doria scenderà di grado e diventerà una strada a tutti gli effetti ‘urbana’-ciclopedonale, dirottando all’esterno l’eventuale traffico pesante. Nel subambito B, tra via Doria e via Magellano, si concentrerà la superficie fondiaria: il 50 per cento della superficie sarà destinata a direzionale, ossia uffici, e terziario, ovvero negozi; il 50 per cento a residenziale e, di tale 50 per cento, il 90 per cento sarà dedicato a Edilizia Residenziale pubblica o House sociale, e all’interno di tale area c’è anche la quota edificatoria del Comune. Nell’area sono previsti 6 fabbricati, di cui uno alto 50 metri al massimo, come imposto dal cono d’ombra dell’aeroporto, circa 16 piani; gli altri cinque avranno un’altezza massima di 30 metri, ossia 10 piani. E in tale subambito è prevista anche la costruzione di una scuola, oltre che di aree di cessione che andranno sul fronte strada. Infine – ha proseguito l’assessore Antonelli – c’è il subambito C, che si sviluppa lungo il litorale, compreso tra il porto turistico sino al centro Paolo VI, ossia poco più a sud dell’incrocio tra il lungomare Papa Giovanni Paolo II e via Vespucci. In tale superficie è prevista una capacità fondiaria commerciale, direzionale, alberghiero, ricettivo-turistica, da sviluppare con 4 fabbricati, di cui uno, più vicino al Porto turistico, alto 50 metri e 3 alti massimo 30 metri, e soprattutto non sono previste abitazioni. Il sub-ambito C comprende una piccola area di proprietà di De Cecco, accanto al centro Paolo VI, poi la Caserma della Guardia di Finanza, che purtroppo ci ritroviamo lì, non la possiamo togliere e qualcuno ne ha la responsabilità; poi c’è l’area ex Barbi-locali Finmeccanica; ci sono le aree private della società Pescara Porto e infine l’ex Cofa. A chi ci accusa di stare cementificando la riviera sud, rispondo che non è vero, anzi, se qualcuno non voleva far mettere neanche un mattone sul lungomare, poteva, a suo tempo, approvare una variante al Piano regolatore ponendo dei vincoli di inedificabilità; ma, al contrario, mi risulta che l’odierno Prg sia stato condiviso almeno da 4 o 5 amministrazioni comunali; noi non consentiremo il consumo né di un centimetro quadro in meno né in più rispetto alle previsioni di Piano. La divisione in piccoli lotti o sub-comparti ci consente di garantire la capacità edificatoria e non la ‘lottizzazione’, ovvero favorirà l’attuazione dei comparti e sono convinto che entro la fine della nostra consiliatura potranno partire i primi cantieri e le relative cessioni al Comune, ossia le opere pubbliche dovranno essere realizzate prima delle abitazioni o degli alberghi. Ricordo che la superficie verde passa da 42mila metri quadrati a 63mila metri quadrati, mentre la superficie per i parcheggi è salita da 10mila 800 metri quadrati a 18mila 200 metri quadrati, proprio grazie allo sviluppo verticale. E il Pp2 è già compatibile anche con il Piano regolatore portuale, non ancora approvato, ma in corso di definizione. Riteniamo che quella odierna sia la migliore risposta possibile a chi ci accusava di immobilismo e anticipiamo che martedì prossimo, 10 luglio, svolgeremo un incontro pubblico presso la sede dell’Urban Center per la presentazione del Piano Particolareggiato 7”.

 

 


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