Pescara, il bando per il contributo a sostegno delle famiglie in difficoltà

29 Aprile 2011   11:28  

“Sono 114 le famiglie di Pescara ammesse definitivamente al contributo a sostegno del reddito dei nuclei in difficoltà pubblicato dall’amministrazione comunale di Pescara a fine dicembre 2010 e scaduto lo scorso 28 febbraio. Ben 67 le istanze escluse dagli uffici per assenza dei requisiti sulle 181 pervenute. Entro una ventina di giorni partiranno le comunicazioni ufficiali alle famiglie ammesse con l’indicazione di recarsi presso la Tesoreria del Comune per ritirare il proprio contributo: 69 famiglie beneficeranno di un fondo pari a 1.400 euro e 45 di una somma pari a 1.900 euro, esaurendo quasi completamente il fondo complessivo stanziato dall’amministrazione comunale, pari a 185mila euro. Intanto il governo cittadino ha confermato anche per il 2011 tale forma di sostegno, prevedendo già in bilancio 125mila euro iniziali che cercheremo di incrementare nel corso dell’anno. Il risultato ci ha completamente soddisfatto, anche perché, visti i requisiti richiesti alle famiglie, siamo certi di aver fornito un supporto concreto a un target preciso di utenti in condizioni di bisogno, non erogando fondi a pioggia”. Lo hanno ufficializzato l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini e il Presidente della Commissione consiliare Politiche sociali Salvatore Di Pino, tracciando stamane, nel corso della Commissione, un bilancio del bando.

“Dopo una lunga gestazione determinata dalla necessità di redigere un regolamento assolutamente trasparente – hanno ricordato l’assessore Cerolini e il Presidente Di Pino – i nostri uffici hanno redatto l’avviso per consentire al nostro governo cittadino di assegnare un sostegno tangibile a chi non sta attraversando un momento sereno per la perdita del lavoro dipendente o anche per la chiusura di un’impresa autonoma. Complessivamente la somma stanziata a tal fine ammontava a 185mila euro, di cui 110mila euro previsti dalla giunta e 75mila euro frutto di un emendamento al bilancio 2010. I destinatari degli interventi erano i nuclei familiari, anche monoparentali, con almeno un figlio a carico, di età non superiore ai 25 anni, che si trovano in situazioni di difficoltà economiche. Il bando era aperto esclusivamente ai nuclei familiari pluriparentali e monoparentali, in possesso di requisiti come l’avere appunto almeno un figlio a carico convivente, di età non superiore ai 25 anni; avere la residenza nel Comune di Pescara da almeno 24 mesi alla data di apertura del bando; un reddito familiare Isee per il 2009 pari o inferiore ai 18mila euro; età dell’unico o di entrambi i genitori non superiore ai 55 anni; perdita del reddito da lavoro o da capitale di uno dei genitori nel biennio 2009-2010 e nel caso di lavoratori autonomi o liberi professionisti valeva la data certificata della chiusura della partita Iva. In ogni caso la condizione di non occupazione doveva sussistere alla data di presentazione della domanda. E ancora era richiesta la residenza nell’abitazione su cui sia stato contratto un mutuo per acquisto della prima casa o la locazione del valore annuo non inferiore ai 3mila euro. Nel caso di coniugi legalmente separati poteva accedere al contributo solo il coniuge affidatario dei figli in via prevalente ossia con cui i figli convivono. Inoltre i componenti il nucleo familiare, incluso il coniuge separato, non dovevano essere titolari di proprietà. Nel caso di genitori stranieri, almeno uno dei due doveva essere titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo”. Già fissato nel bando il metodo di attribuzione dei punteggi: 5 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura di partita Iva di entrambi i genitori o dell’unico genitore per le famiglie con un unico reddito di lavoro in assenza di ammortizzatori sociali; 4 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva di entrambi i genitori o dell’unico genitore per le famiglie con un unico reddito di lavoro, in presenza di ammortizzatori sociali; 3 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva dell’unico genitore lavoratore nei nuclei familiari monoparentali con unico reddito da lavoro e in assenza di ammortizzatori sociali; 2 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva dell’unico genitore lavoratore nei nuclei familiari monoparentali con unico reddito da lavoro, in presenza di ammortizzatori sociali; 2 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva di uno solo dei genitori, entrambi lavoratori, in assenza di ammortizzatori sociali; 1,5 punti per ogni figlio di età pari o inferiore ai 18 anni presente nel nucleo familiare; 1 punto per ogni figlio di età superiore ai 18 anni. “A parità di punteggio – hanno ancora proseguito l’assessore Cerolini e il Presidente Di Pino – abbiamo fissato già nel bando la volontà di dare precedenza a chi possedeva il reddito Isee più basso, a chi aveva più figli a carico e a chi aveva perso il lavoro da maggior tempo. L’importo del contributo da erogare era inizialmente pari a mille euro per un punteggio complessivo pari o inferiore a 6 punti; 1.500 euro per un punteggio superiore ai 6 punti, ma sin dall’inizio abbiamo anche previsto che se le domande ammesse non avrebbero esaurito la graduatoria, la somma residua sarebbe stata redistribuita tra i beneficiari nel limite di 500 euro in aumento rispetto al contributo assegnato, così com’è poi accaduto. I contributi assegnati ovviamente non saranno cumulabili con altri interventi simili definiti da altri Enti o dai Servizi sociali del Comune superiori all’importo annuo di mille euro. Inizialmente – hanno ancora ricordato l’assessore Cerolini e il Presidente Di Pino – la data di scadenza della presentazione delle domande era stata fissata al 28 gennaio. Poi, dinanzi all’esiguo numero di richieste pervenute abbiamo deciso di concedere una proroga di un mese per garantire una maggiore partecipazione degli utenti e per divulgare al massimo l’iniziativa abbiamo anche indirizzato una lettera a tutti gli Ordini professionali invitandoli a interessare del bando tutti i propri iscritti che magari si erano visti costretti negli ultimi due anni a chiudere la propria posizione Iva a causa della crisi e che oggi avrebbero potuto beneficiare del sostegno dell’amministrazione. Chiusi i termini, sono state 181 le domande di accesso al bando pervenute, di cui 35 sono state escluse al primo screening: 32 sono rimaste fuori per mancanza dei requisiti anagrafici; 3 in quanto titolari di un analogo contributo erogato sempre dai Servizi sociali dell’Ente. Le domande inizialmente ammesse con riserva erano dunque 146 alle quali abbiamo richiesto la documentazione probande i requisiti del bando per accertarne la veridicità. Tale controllo ci ha consentito di eseguire una seconda scrematura, escludendo altre 32 istanze: 27 famiglie sono state eliminate a seguito di istruttoria per assenza dei requisiti; 5 perché non hanno prodotto la documentazione. Alla fine della procedura, dunque, sono rimaste solo 114 famiglie ammesse al contributo di sostegno al reddito: 45 riceveranno un aiuto sino a 1.900 euro; 69 riceveranno 1.400 euro, ed entro venti giorni gli uffici comunali dei Servizi sociali invieranno la comunicazione a domicilio per ufficializzare alle famiglie l’ammissione al fondo e la possibilità di ritirare la somma conferita. Tale operazione – ha ancora commentato il Presidente Di Pino – è la dimostrazione della volontà del nostro governo cittadino di investire sullo ‘stato sociale’, dando supporti mirati a determinate categorie solitamente neanche censite dai nostri Sportelli e che invece vanno sostenute per prevenire fenomeni di emarginazione o degrado. E nel 2011 abbiamo deciso di ripetere tale format, sperando di raggiungere altri nuclei familiari ugualmente colpiti dalla crisi occupazione: nel bilancio abbiamo già previsto la somma iniziale di 125mila euro che contiamo però di incrementare nel corso dell’anno per riportarla al fondo originario di 185mila euro”.

 


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