Pescara in lutto: è morto Michele D'Andrea, padre della zona dei Grandi Alberghi

Tra i suoi meriti la realizzazione di Porto Allegro

12 Gennaio 2015   09:58  

Una carriera che ha decisamente lasciato il segno, tanto da cambiare negli anni letteralmente il volto di Montesilvano, sull'onda della forte volontà di guardare sempre più al futuro.

Questo, in estrema sintesi, il ricordo di chi conosceva bene Michele D'Andrea, storico imprenditore edile pescarese di origini molisane venuto a mancare nel tardo pomeriggio di ieri presso l'ospedale di Penne, dove era ricoverato a causa di alcune patologie, lasciando la figlia Rita.

I funerali non sono ancora stati fissati, ma dovrebbero probabilmente avere luogo domani. Una vita intensa, quella di D'Andrea, descritto dagli amici come "spiritoso, e sempre in affanno a pensare al futuro con idee e programmi", nonché colmo di interessi come dimostrano le tre lauree che poteva vantare e la pratica del pianoforte.

Tra le tante intuizioni divenute realtà e rivelatesi decisamente azzeccate, la creazione della zona dei Grandi Alberghi e del polo del divertimento di Porto Allegro a Montesilvano. D'Andrea fu di fatto il primo ad intuire il grande potenziale turistico della zona, ed il primo ad investire in quest'ottica. Un'area che egli aveva ribattezzato come la sua "Ferrari", benché pare che di recente avesse affermato con un pizzico di rammarico come "a questa Ferrari hanno messo le ruote di una Cinquecento".

Forse ancora maggiore, poi, in un Abruzzo ancora fortemente legato ai cinema monosala cittadini, l'intuizione di voler costruire il multisala Warner a Porto Allegro, da attribuirsi principalmente all'amato figlio Alberto, co-proprietario con lui dell'impresa D'Andrea&D'Andrea e morto in seguito ad un improvviso infarto nel 1999, a soli 46 anni.

Tanti altri i successi per D'Andrea, persino nella "lontana" Parma: un sognatore di quelli assai concreti, che ha saputo lasciare il segno come pochi altri.


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