Pescara: interrogati i bulli che minacciavano gestori di locali

C'è forse un quarto minorenne convolto nelle violenze

12 Maggio 2011   10:51  

Tre bulli di età compresa tra 14 e 17 anni, arrestati martedì a Pescara con l’accusa di aver minacciato due pachistani che gestiscono alcuni locali nel centro della città, hanno risposto alle domande del gip del tribunale per i minori dell’Aquila. I tre sono stati interrogati dal gip del Tribunale per i minori dell’Aquila Silvia Reitano, che ha emesso le misure cautelari nei loro confronti.

I tre sono accusati di estorsione, violenza privata, minacce e danneggiamento. A fermarli gli agenti della Volante diretti da Alessandro Di Blasio. I tre bulli avevano messo in atto, secondo gli investigatori, una vera e propria escalation di violenza e danneggiamenti.
Più volte avevano preteso di mangiare gratis o pagando meno del dovuto. Hanno minacciato i gestori di bruciare il locale o ammazzarlo. Erano anche a rrivati a spaccare la vetrina di una delle due paninoteche con un martello.

Una volta i ragazzi sono addirittura andati davanti al locale e hanno mimato il gesto di tagliare la gola all’uomo. Vera violenza esercitata da piccoli uomini alla deriva.

 

Sia il più giovane, che sembrerebbe sia il capo della banda, che gli altri due ragazzini sono stati disposti a parlare con il giudice e hanno raccontato come sono andati i fatti e chiarito ruoli e posizioni, come hanno spiegato gli avvocati Roberto Serino, che difende il più giovane dei tre, e Simona Fusco, che si occupa degli altri due.
Intanto gli investigatori hanno individuato un quarto minorenne che ha partecipato ad alcuni episodi
e ora stanno effettuando accertamenti sul ragazzo,  già in una struttura protetta per altre vicende.

I legali hanno presentato al gip anche una richiesta di misura cautelare alternativa per i loro assistiti, che al momento sono nell’istituto di Casal del Marmo, nel Lazio.


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