Pescara: lavori ripascimento litorale di Porta Nuova

31 Maggio 2011   10:33  

“Parlare senza conoscere i fatti o peggio facendo finta di non conoscere atti e procedure amministrative è grave per un pubblico amministratore, anche se del Pd e dunque chiamato a fare pura e semplice opposizione alla maggioranza di governo: oggi l’amministrazione comunale non può ancora sapere come si dovrà procedere nella gestione della sabbia ‘sparata’ sull’arenile in fase di ripascimento morbido del lungomare di Porta Nuova perché attualmente non conosciamo l’esito delle analisi ordinate dalla magistratura su quel materiale dragato dal Porto turistico. Tuttavia la scorsa settimana, proprio a fronte dell’inchiesta aperta dalla Procura, abbiamo ritenuto opportuno fermare le opere per rispetto delle indagini e oggi siamo tenuti ufficialmente a interrompere comunque il ripascimento perché domani, mercoledì primo giugno, partirà definitivamente la stagione balneare e dobbiamo garantire il libero utilizzo della spiaggia. I nostri uffici hanno già dato mandato all’impresa che si è aggiudicata l’intervento di smantellare le condutture che dal porto turistico corrono lungo la battigia, ricordando che comunque quell’intervento è partito dopo una Conferenza dei Servizi in cui tutti gli Enti coinvolti hanno approvato il progetto, a partire dall’Arta che aveva anche esaminato e certificato la buona qualità della sabbia. Se qualcuno ha sbagliato o ha agito con superficialità, dovrà assumersi le proprie responsabilità ed evidentemente pagherà”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco fornendo un aggiornamento circa lo stato del ripascimento sulla riviera sud e replicando alla conferenza stampa del Pd.

“Prima di partire con la gara d’appalto e con l’apertura del cantiere – ha ricordato l’assessore Del Trecco – si è svolta una Conferenza dei Servizi tra Regione Abruzzo, Direzione marittima, Azienda Porto turistico Marina di Pescara e Arta. La Regione ha dato la propria approvazione al progetto a seguito delle analisi di validità ambientale eseguite e fornite dall’Arta e sulla scorta di quei dati abbiamo deciso di procedere con il dragaggio del porto turistico sparando la sabbia direttamente nelle vasche 4, 5 e 6  del lungomare sud di Pescara. Il Comune aveva la responsabilità di effettuare il ripascimento nel tratto di litorale compreso tra Fosso Vallelunga e Francavilla al Mare; il Marina di Pescara si è affiancato al Comune impegnandosi a curare la vasca 4, ossia piazza Le Laudi. Se la parte più a sud del lungomare, compresa proprio tra il Fosso e Francavilla al Mare, è partita più tardi rispetto alla parte più a nord è solo per garantire il rispetto delle normative sugli appalti che pure il Pd dovrebbe ben conoscere anche con la relativa tempistica: il Marina di Pescara, in quanto ente privato, non aveva infatti i vincoli previsti nell’appalto pubblico del Comune il quale, una volta espletate le procedure di apertura delle offerte, deve comunque aspettare 35 giorni di tempo prima di aggiudicare in via definitiva l’appalto, una tempistica che il Marina non ha e infatti si è semplicemente agganciato al Comune affidando il proprio intervento a quello del Comune scegliendo la stessa ditta solo per avere un unico punto di riferimento. Per ridurre i tempi d’intervento e consentire la conclusione delle opere prima dell’inizio della stagione estiva, abbiamo consentito al Marina, che aveva fretta di dragare per ripristinare le condizioni di sicurezza al porto turistico, di partire, dunque abbiamo iniziato le opere nella parte più a nord non per privilegiare questa o quella concessione, ma per una ragione puramente amministrativa che il Pd conosce. In corso d’opera – ha proseguito l’assessore Del Trecco – ci siamo anche adeguati alle prescrizioni del Noe circa la gestione e cura della sabbia dragata, operando nella massima trasparenza e rispettando le norme, che ci impedivano di intervenire prima dei 35 giorni. Alla base dell’intervento, ripeto, c’era l’esito positivo dei campionamenti dell’Arta che ha certificato la presenza di buon materiale. La scorsa settimana, però, a fronte dell’inchiesta aperta dalla magistratura sulla parte dei lavori inerenti il Marina di Pescara, abbiamo ritenuto opportuno sospendere l’intervento per rispetto al lavoro svolto dalla Procura che peraltro non ci ha mai ordinato di bloccare le opere, ma si è trattato di una scelta di opportunità che abbiamo deciso di compiere. E oggi siamo ancora in attesa di conoscere l’esito dei nuovi campionamenti ordinati dalla Procura, ricordando però che non è il Comune a fare le analisi, ma l’Arta. In tal senso non è più accettabile il vergognoso tentativo del Pd che tenta di scaricare ogni accadimento sulla maggioranza di governo. Compito di ogni pubblico amministratore, compreso il consigliere di minoranza, non è quello di fare disinformazione o strumentalizzare vicende umane. La nostra amministrazione – ha ancora detto l’assessore Del Trecco – è solidale con gli operatori del mare e lo abbiamo dimostrato, mettendo in atto iniziative amministrative concrete, operatori che avevano sicuramente delle aspettative che non siamo riusciti a soddisfare, pur senza colpa, ma oggi dobbiamo pensare anche alla salute e alla tutela di tutti i cittadini fruitori delle nostre spiagge. A questo punto attendiamo di conoscere l’esito dei campionamenti ordinati dalla Procura: se le analisi saranno negative, individueremo chi ha delle precise responsabilità in merito all’esecuzione errata di analisi precedenti e chi ha sbagliato pagherà. Nel frattempo, dinanzi all’imminenza dell’inizio della stagione balneare, prevista per domani, oggi abbiamo deciso di smantellare il cantiere, ordinando alla ditta l’immediata rimozione delle condotte che corrono lungo la linea di battigia per restituire a utenti e concessionari l’arenile”. In merito alla possibilità di proseguire il dragaggio prelevando sabbia dalla Madonnina, come richiesto dal Pd, “lo stesso Pd sa bene che il ripascimento è passato attraverso una gara d’appalto e l’impresa si è aggiudicata l’intervento sulla base di un progetto che prevedeva di sparare la sabbia direttamente sulla spiaggia – ha ricordato l’assessore Del Trecco -. Cambiare metodologia significherebbe rifare la gara con somme peraltro già impegnate. E a tal proposito è bene ricordare che lo scorso gennaio si è svolta in Comune una riunione con una delegazione dei balneatori per prospettare due diverse metodologie per il ripascimento, tra cui il prelievo di sabbia dalla Madonnina e il suo trasporto con i camion, un sistema che avrebbe comportato costi più onerosi e quindi un minor quantitativo di sabbia di cui disporre. Dinanzi a tale prospettiva gli stessi balneatori hanno espresso parere contrario, sposando la possibilità di sparare la sabbia sulla spiaggia. E come un ‘buon padre di famiglia’ il nostro governo cittadino ha cercato di fare la scelta migliore”.

 


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