Piano demaniale regionale, Rifondazione Comunista e WWF lo contestanoe

14 Gennaio 2015   14:12  

 "Le proposte di modifica al Piano demaniale marittimo presentate dalla Giunta D'Alfonso sono le stesse della giunta Chiodi, e danno vita a un Piano che propone di aumentare ulteriormente l'occupazione delle spiagge con manufatti e strutture, riducendo cio' che e' stato posto dal Piano vigente come garanzia per i cittadini".

La denuncia e' arrivata questa mattina da Maurizio Acerbo di Un'altra Regione - Rifondazione Comunista e Loredana Di Paola, del Wwf, nel corso di una conferenza stampa a Pescara.

Mettendo in evidenza una serie di aspetti negativi delle modifiche al Piano, di cui si discute da oggi in commissione, Acerbo e Di Paola si sono augurati che "in Consiglio regionale qualcuno prenda in mano questa battaglia e si opponga" e hanno invitato le "associazioni alla mobilitazione".

Tra i punti contestati c'e' la previsione di "un aumento dell'occupazione di superficie e delle volumetrie in base agli abitanti. Si potra' arrivare fino ad un 30 per cento di aumento per le citta' con piu di centomila abitanti per cui a Pescara si potra' avere proprio questo aumento massimo e per noi - ha commentato Di Paola - si tratta di una sorta di sanatoria che consentira', tra l'altro, agli stabilimenti piu' piccoli di aumentare i propri spazi.

Un altro fatto grave - sempre per Di Paola - e' la previsione dell'aumento del cinque per cento del fronte mare per gli stabilimenti che hanno meno di 40 metri, cioe' i piu' piccoli.

Inoltre i locali tecnici vengono scomputati dalla superficie, come pure le cabine e le strutture per mettersi a norma per le barriere architettoniche, per cui la superfetazione aumenta ancora di piu.

E' una cosa gravissima", ha osservato la rappresentante del Wwf evidenziando anche un aspetto relativo alle recinzioni che potranno essere realizzate, al posto della rete, "con pannelli alti un metro e 80 che potranno essere usate anche come pannelli pubblicitari. Sara' uno scempio".

"A Pescara, ha detto Acerbo - si continua a trattare la spiaggia come se fosse un'area privata" senza tenere conto che "in questa regione c'e' gia' una occupazione della costa abnorme, e chiunque passeggi per Pescara puo' notare che non c'e' bisogno di aumentare gli spazi. Se si da' questa possibilita' per sanare l'esistente, e' ancora piu' da contestare".

Anche Acerbo ha sottolineato alcuni aspetti: "Se ora tra due concessioni e' fissato che ci devono essere cinque metri, in futuro questa distanza si ridurra' a tre e se nella elaborazione dei Piani spiaggia andavano reperite le spiagge libere con il nuovo Piano se ne puo' fare a meno. Invece - ha concluso - le spiagge libere servono non solo per la vista mare - che Rifondazione ha sempre cercato di tutelare - ma anche per evidenti problemi sociali".

A sostenere la battaglia di Rifondazione e Wwf anche Italia Nostra e l'associazione Ville e Palazzi dannunziani.


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