Piccole consolazioni: il Governo riduce taglio dei Fas all'Abruzzo

17 Dicembre 2010   12:00  

L'Abruzzo avra' una minore riduzione dei fondi Fas da parte del Governo rispetto alle altre regioni italiane.

Sarebbe questa la magrissima consolazione per tutto l'Abruzzo, già vessato dalle tasse maggiorate per ripianare il debito sanitario, e pronto a versare anche l'ultimo centesimo con l'aumento delle accise sulla benzina.

Fondi Fas che, tra l'altro, saranno probabilmente utilizzati, anche questi,  per restituire il prestito statale operato per ripianare il debito sanitario.

Però rallegriamoci: la riduzione dei trasferimenti spettanti per la programmazione del Fas sara' per la nostra regione del 10 per cento. Le altre regioni subiranno un' ulteriore decurtazione del 5% che invece non interessera' l'Abruzzo al quale il governo lascera' circa 40 milioni di euro in piu'.

Lo stesso Abruzzo a cui, lo stesso governo, taglia 1,8 miliardi di euro ai trasferimenti statali 2011 per province (300 milioni) e comuni con più di 5.000 abitanti (1.500 milioni).

I Comuni, per alleggerire l'impatto della Manovra, chiedevano di rinviare almeno una parte delle riduzioni al 2012 e puntavano alle assegnazioni delle quote secondo parametri meritocratici. Per tutti il taglio sarà pari all'11,7% (per le Province la percentuale è pari al 22,9) dell'assegno finale relativo al 2010.

A decidere una decurtazione minore rispetto a quella delle altre regione è stata la Conferenza delle regioni riunita presso la sede di Cinsedo, a Roma, cui ha partecipato l'assessore al Bilancio, Carlo Masci.

La Conferenza, esaminando la proposta di taglio del Governo, ha tenuto conto delle specificita' dell'Abruzzo e della sua necessita' di portare avanti una politica di rilancio economico e delle infrastrutture. "Questa decisione - ha commentato il Presidente Gianni Chiodi - e' il frutto di un intenso lavoro portato avanti ad ogni livello, nelle ultime settimane, da parte dei tecnici della Presidenza che, nel corso di riunioni al Ministero per lo Sviluppo economico, hanno sollevato e motivato il problema chiedendo di non gravare eccessivamente sull'Abruzzo per poter creare migliori e durature condizioni di sviluppo e di rilancio di un'economia gia' fortemente penalizzata".

Se lavoro duro c'è stato, come dive il governatore Chiodi, ci chiediamo quando arriverà in porto l'altro duro lavoro destinato non all'intero Abruzzo ma al cratere sismico, ovvero a quel territorio mortalmente ferito dal sisma 2009 e piegato inesorabilmente, a livello economico e sociale.
E' necessario e fondamentale che ci sia la svolta sull'argomento "restituzione tasse". L'annuncio, l'ultimo della serie, del premier Berlusconi per imbonire gli aquilani è stato durante la conferenza stampa onferenza stampa capitolina del commissario alla ricostruzione Chiodi a finaco del capo del governo. All'epoca, era il 26 novembre Berlusconi garantì agli aquilani un trattamento simile a quello di Umbria e Marche, dove i terremotati del 1997 restituirono il 40% dei tributi non versati nel periodo di sospensione post-sisma nell'arco di un decennio. Stando alle norme, ancora vigenti, i terremotati abruzzesi dovrebbero invece iniziare a restituire il 100% delle tasse non versate dal primo gennaio prossimo e in cinque anni.

Sull'Abruzzo dunque, gravera' in maniera meno onerosa il taglio che il Governo ha chiesto alle Regioni sulle proprie quote di dotazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate destinati a cofinanziare programmi di opere pubbliche e infrastrutture. Il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), infatti, e' lo strumento di finanziamento del governo italiano per le aree sottoutilizzate del paese. Esso raccoglie risorse nazionali aggiuntive, da sommarsi a quelle ordinarie e a quelle comunitarie e nazionali.


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