Piccoli balneatori contro l'invasione dei giganti

08 Gennaio 2011   14:16  

Tempi certi per la legge-quadro, oppure una norma transitoria a tutela delle piccole imprese. Lo chiede Cristiano Tomei, segretario regionale della Fab-Cna, che invoca l'apertura "di un tavolo tecnico "ad hoc" tra il ministro Raffaele Fitto e le associazioni di categoria dei balneatori, per discutere quelle parti del documento unitario sul rinnovo delle concessioni demaniali marittime, messo a punto dalle imprese e sottoposto all'attenzione dell'esecutivo.
Perche', se da una parte, e' giusto rispettare le norme comunitarie sulla concorrenza, e' doveroso tutelare le ragioni di piccole imprese che hanno investito e affrontato grandi sacrifici, pur in assenza di leggi chiare". Secondo Tomei, "se il governo e' in grado di mettere a punto una nuova norma che soddisfi le ragioni della concorrenza e tuteli le piccole imprese turistiche, bene.
Altrimenti, piuttosto che avere un vuoto normativo che lasci allo sbando i piccoli operatori, e' necessaria un'ulteriore dilazione dei tempi di attuazione della nuova normativa a dopo il 2015, data gia' concordata tra le parti. Un punto su cui tutte le associazioni d'impresa concordano, dettato a tutela degli investimenti fin qui realizzati, che rischierebbero altrimenti di essere vanificati. Per noi questo resta il punto discriminante, perche' se e' vero che ci muoviamo dentro un quadro comunitario che deve tutelare le norme sulla concorrenza, e' sacrosanto riconoscere e difendere le ragioni di chi ha investito e affrontato sacrifici enormi".

I RISCHI DELLE NUOVE NORME

Pressing della Fiba – Confesercenti sul governo centrale e su quelli regionali per evitare che, migliaia di piccole imprese balneari a livello nazionale ed 800, solo in Abruzzo, finiscano per sparire per consegnare il turismo marittimo, entro pochi anni, ai fast – food e catene internazionali sulle spiagge, annullando la peculiarità del turismo italiano e abruzzese. Durante la prossima settimana il presidente della Fiba – Confesercenti, Vincenzo Lardinelli, accompagnato dai responsabili regionali dell’organizzazione, arriverà in Abruzzo per discutere l’importante problema con l’assessore della Regione Abruzzo, Mauro Di Dalmazio, nelle sue vesti di coordinatore degli assessori regionali al Turismo. La mancata azione di più governi, combinata con la presenza di più agenzie pubbliche che, a vario titolo, intervengono  sul demanio  e sulle concessioni, stanno penalizzando il settore economico che, molto meglio di tanti altri, ha saputo coniugare con successo la domanda all’innovazione e qualificazione dei servizi per i consumatori. Il rischio di mettere in crisi l’intero comparto è reale tanto che, nell’attuale incertezza, le piccole aziende a carattere familiare, non investono più senza una prospettiva credibile necessaria per qualsiasi azione imprenditoriale”. L’Unione europea emana delle normative ma sono i governi nazionali e regionali che devono farsi carico di azioni definite in difesa di peculiarità irrinunciabili. C’è un documento unitario, nelle mani del ministro Fitto che va approvato dal governo. In quelle pagine vengono comprese  le garanzie, per le piccole aziende balneari: venga adottato e ci saranno le firme anche delle associazioni di categoria.


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