Piccone: "Killeraggio politico, tutto falso". E' giallo su inchiesta
E replica a Repubblica: i casalesi sono loro
L'INTERVISTA - "Tutto falso, siamo di fronte ad un caso di killeraggio politico". Così Filippo Piccone, senatore e coordinatore regionale Pdl, si è difeso nella conferenza stampa convocata nella sede del suo avvocato, Antonio Milo, ad Avezzano, dopo che si è diffusa la notizia di un suo coinvolgimento in una inchiesta su infiltrazioni camorristiche nella ricostruzione post-terremoto, nella quale sarebbe indagato per associazione di stampo mafioso.
La notizia riportata da "La Repubblica"
I commenti dell'opposizione
La difesa dell'avvocato Milo
"Notizie completamente infondate e infanganti" dice ancora, annunciando denunce, sia al gruppo editoriale che al giornalista che ha firmato il pezzo, Giuseppe Caporale.
Le parole più dure sono riservate proprio a quest'ultimo, che, insieme ad altri giornalisti non meglio identificati, "sistematicamente cerca di infangare esponenti del Pdl, alla ricerca di scoop fantasiosi". "Parla di casalesi ma mi sembra che lui oltre ad essere un pò ignorante in merito spari più dei casalesi".
E aggiunge: "Tutti conosciamo gli interessi economici che ha dietro (Caporale, ndr), è arrivato solo il momento di tirarli fuori".
In conferenza stampa ha anche detto: "Non c'è alcuna intercettazione telefonica che mi riguarda. In ogni caso, uso particolare cautela nell'utilizzo del cellulare".
Il motivo per il quale si ripetono frequentemente casi di questo tipo che lo riguardano? "E' un tentativo di indebolire agli occhi dell'opinione pubblica delle persone che ad oggi sono assolutamente trasparenti e prive di ogni tipo di condanna".
"Una parte della magistratura", insomma, "non è limpidissima".
"Un passo indietro? Ci mancherebbe, sono stato eletto per fare passi avanti e non un passo indietro".
Ad ora, tuttavia, dalla Procura dell'Aquila nessuna comunicazione ufficiale in nessun senso: nè conferme, tantomeno smentite. L'assenza di queste ultime crea più di un legittimo sospetto in merito ad un coinvolgimento del senatore.
Marco Signori
