Piovono avvisi di accertamento a Pescara

26 Settembre 2012   22:29  

“Scattano i controlli dell’Ufficio Tributi del Comune di Pescara sui versamenti Ici 2008 e partono ben 3mila 800 avvisi di accertamento: le prime 500 cartelle sono già state inviate via posta e completeremo le procedure entro la seconda metà di ottobre, per il recupero di una somma superiore a 1milione 300mila euro. In alcuni casi si tratta di utenti che hanno evaso completamente l’imposta, ma in diversi casi si tratta di contribuenti che, inconsapevolmente, sono stati indotti in errore da una modifica capestro del Regolamento Ici, operata nel 2008 dalla precedente amministrazione comunale, e che di fatto ha ridotto all’osso le possibilità di applicazione dell’aliquota agevolata, cioè l’esenzione, sulle cosiddette pertinenze, ovvero garage o magazzini, o ha introdotto l’obbligo di una dichiarazione per beneficiare delle aliquote agevolate, obbligo però sconosciuto a molti cittadini. In realtà molti di questi utenti si troveranno a pagare cartelle di importi minimi, 30, 40 o 50 euro, ma sicuramente in questo periodo di crisi non sarà comunque facile o agevole fronteggiare i nuovi impegni. Gli uffici dell’amministrazione comunale sono comunque aperti e disponibili a fornire ogni genere di supporto e chiarimento agli utenti che ne avessero necessità”. Lo ha ufficializzato l’assessore ai Tributi Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata per ufficializzare l’avvio dell’invio di 3mila 800 avvisi di accertamento inerenti il pagamento dell’Ici nel 2008.

“Ovviamente prima delle prescrizioni – ha spiegato l’assessore Filippello – i nostri uffici hanno avviato i controlli sui pagamenti dell’Ici 2008 e, in parte, del 2007 e purtroppo è subito emersa una problematica determinata da una modifica regolamentare che molti cittadini non conoscevano e che quindi li ha indotti in errore. Ossia, sino al 2007, i cittadini usufruivano dell’aliquota agevolata Ici, ovvero l’esenzione, per l’abitazione principale e per una pertinenza, come garage o magazzino, senza limitazioni di sorta; dal primo gennaio 2008 la precedente amministrazione di centro-sinistra ha però introdotto un limite scellerato e di proporzioni enormi, ossia ha imposto che le pertinenze ricadenti nelle categorie C2, C6 e C7, per poter beneficiare dell’aliquota agevolata, dovevano ricadere nello stesso foglio e nella stessa particella dell’abitazione principale, ossia dovevano trovarsi nello stesso edificio della casa di pertinenza. In altre parole è stata introdotta una norma molto restrittiva di cui però molti cittadini erano all’oscuro, e hanno beneficiato dell’esenzione mentre avrebbero dovuto pagare un’imposta del 7 per mille su quelle pertinenze che fisicamente non si trovavano nello stesso edificio dell’abitazione principale. E oggi, purtroppo, tocca alla nostra amministrazione procedere con il recupero di quelle somme incolpevolmente non versate, né sono ipotizzabili ricorsi contro tale procedura, visto che esistono diverse sentenze della Commissione tributaria regionale favorevoli alla riscossione”. “Altra problematica ha interessato la disciplina delle aliquote agevolate – ha proseguito il dirigente Marco Scorrano –: nel 2008 sono state introdotte due aliquote agevolate, una al 3,50 per mille per i comodati d’uso gratuito e le locazioni a canone concordato; l’altra del 6 per mille per gli immobili locati a canone libero e gli immobili strumentali di categoria C, ossia botteghe e laboratori. Tuttavia l’articolo 6 del Regolamento imponeva che, per poter usufruire di quelle aliquote agevolate, il contribuente doveva comunque presentare, entro il 31 luglio, una dichiarazione su moduli del Comune, e chi non l’ha fatto non aveva più diritto a tali agevolazioni pur avendone i requisiti. Complessivamente gli avvisi di accertamento calcolati, emessi e prodotti sono più di 3mila 800, su 68mila contribuenti Ici, per un importo di poco superiore a 1milione 300mila euro; ieri sono stati postalizzati i primi 500 avvisi e completeremo gli invii entro la seconda metà di ottobre. Ovviamente i cittadini avranno a disposizione tutti gli strumenti per chiedere chiarimenti all’amministrazione telefonando al numero unico 085/4283800, o all’indirizzo mail ufficio.ici@comune.pescara.it o imu@comune.pescara.it, o ancora inviando un fax al numero 085/4224315”. “Intanto – ha ripreso l’assessore Filippello - siamo in grado di rendicontare le attività svolte sino a oggi: per l’Ici avevamo un obiettivo di contrasto dell’evasione di 1milione 500mila euro; oggi, tra imposte, sanzioni e interessi abbiamo raggiunto l’obiettivo del 2012, sforandolo in eccesso di 1milione 300mila euro, e per fine anno pensiamo di incamerare, complessivamente, 3milioni di euro. Per la Tarsu: avevamo previsto un incasso di 2milioni 700mila euro e invece a oggi siamo arrivati già a 3milioni di euro e per fine anno contiamo di arrivare a 3milioni e mezzo di euro. La nostra filosofia è stata quella di far pagare tutti per mantenere basse le aliquote, andando incontro al cittadino onesto, ad esempio consentendo la dilazione dei pagamenti. Pensiamo che oggi è stata firmata la 493a pratica di ratificazione dei pagamenti, a dimostrazione che i contribuenti hanno effettivamente delle difficoltà: infatti nel 2010 sono stati emessi 134 provvedimenti di dilazione dei pagamenti; nel 2011 i provvedimenti sono stati 697. Per quanto riguarda l’Imu, ricordo che nel prossimo fine settimana, ossia il 30 settembre-1 ottobre, c’è la scadenza per la dichiarazione circa la modifica di alcune posizioni, che devono presentare coloro che hanno mutato alcune condizioni, ovvero hanno acquistato un nuovo immobile o non hanno più figli a carico. Purtroppo a oggi il modulo necessario, che dev’essere approvato con Decreto ministeriale, non è ancora stato approvato, quindi non è ancora disponibile, dunque è ipotizzabile una proroga al 31 dicembre 2012. Infine possiamo oggi ipotizzare che, i proprietari di abitazione principale, che hanno scelto di pagare l’Imu a tre rate anziché due, sono appena 3mila contribuenti su 38mila, dunque una percentuale minima che ci darà un incasso non superiore ai 500mila euro”.


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