Pochi i test sull'uomo per i vaccini dell'influenza suina

Attenti ai più piccoli

18 Luglio 2009   18:23  
L'epidemia di influenza "A" sta montando rapidamente, e si teme un ulteriore boom tra agosto e settembre, tanto da indurre l'Europa ad accelerare la produzione dei vaccini, soprattutto per i piu' piccoli. Ma sulle pagine dell'autorevole quotidiano inglese "The Independent" gli esperti mettono in guardia sui possibili rischi nella somministrazione cosi' "frettolosa" di vaccini che, per forza di cose, non saranno ancora stati testati a sufficienza sull'uomo. In particolare, denunciano gli scienziati, le prime dosi di vaccino contro l'influenza suina saranno distribuite al pubblico ad agosto prima che siano disponibili dati completi sulla sua sicurezza ed efficacia. Inoltre, a differenza del vaccino contro l'influenza stagionale, quello per il nuovo virus sara' somministrato in due dosi, in quantita' piu' massicce dunque, e dovrebbe contenere prodotti chimici additivi che aumenteranno il rischio di effetti collaterali. Su questi temi sono in corso frenetiche sperimentazioni, ma e' probabile che i bambini, piu' vulnerabili alla influenza suina e quindi presumibilmente i primi a venire vaccinati, saranno trattati almeno un mese prima che i risultati dei test siano pronti e analizzati. Secondo Adam Finn, professore di pediatria presso l'Universita' di Bristol e esperto in materia di vaccinazione, "ci sara' un periodo in cui si dovra' valutare attentamente il rischio, e il rapporto costi-benefici, specie se ci sara' un ulteriore aumento dei casi e dei decessi. Di certo si deve agire il piu' presto possibile". Sicuramente l'Emea accelerera' i processi di autorizzazione all'utilizzo dei vaccini, anche dietro la pressione dell'opinione pubblica, ma i medici invitano alla prudenza: un precedente di vaccino contro l'influenza suina si e' infatti rivelato peggiore del male. Nel 1976 oltre 40 milioni di persone erano state vaccinate in America contro una precedente "versione" del virus, col risultato di 25 morti e 500 ammalati di una rara infiammazione del sistema nervoso, la sindrome di Guillain-Barre, ritenuto un effetto collaterale del farmaco e che ha portato alla paralisi e alla morte diverse persone. Anche per questo il dibattito e' aperto tra i produttori, l'Emea e i ministeri della Salute europei su quanti e quali dati scientifici saranno indispensabili prima di dare il via libera a un vaccino. Secondo un portavoce dell'Emea i primi campioni del vaccino pandemico completamente funzionali sono attesi per la fine di luglio e una decisione in merito alla loro approvazione sara' presa entro un termine di cinque giorni. Sono stati svolti test su un gruppo di 200-400 pazienti, ma il vaccino potrebbe essere distribuito prima di conoscere l'esito dei test. "I primi vaccini non avranno il conforto di una sperimentazione clinica completa - ha confermato il portavoce dell'Emea - mentre ci aspettiamo i dati intermedi sugli adulti a partire da settembre e i dati pediatrici da ottobre in poi".

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