Polemica tra Elena Cecchettin e Matteo Salvini dopo la morte di Giulia: La sorella accusa Salvini
La tragica morte di Giulia Cecchettin ha innescato una vivace disputa tra la sorella della vittima, Elena, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. La discussione ha preso vita sui canali social del politico, suscitando reazioni intense da parte della famiglia della giovane scomparsa.
Matteo Salvini si è esposto chiaramente nel suo post, dichiarando: "Se colpevole nessuno sconto di pena e carcere a vita." Le sue parole hanno attirato una critica diretta da parte di Elena Cecchettin, la quale, attraverso una storia su Instagram, ha accusato il ministro di esercitare una "violenza di Stato" per aver messo in dubbio la colpevolezza di Filippo Turetta, sottolineando anche la sua provenienza sociale.
La sorella della vittima ha citato un post della scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli, evidenziando che la Lega, insieme a Fratelli d'Italia, ha votato contrariamente alla ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
Elena Cecchettin ha concluso affermando: "Nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato." In seguito, ha invitato i suoi follower a partecipare a una manifestazione contro la violenza sulle donne a Padova, dove sarà ricordata Giulia.
La risposta di Matteo Salvini non si è fatta attendere. Il vicepremier ha ribadito la posizione della Lega in materia di giustizia, proponendo carcere a vita per gli assassini con lavoro obbligatorio e castrazione chimica seguita da galera per stupratori e pedofili. Salvini ha sottolineato che, nonostante la presunta evidenza della colpevolezza di Filippo Turetta, si attende una condanna in tribunale, in conformità con la Costituzione. Ha condiviso la sua affermazione su Instagram insieme a una foto di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta.
