Polemiche auditorium Renzo Piano, Pezzopane: "Sarà un capolavoro, altrove l'avrebbero osannato"

Nei giorni scorsi un sit-in davanti al cantiere del costruendo Auditorium firmato Renzo Piano e finanziato dalla Provincia di Trento per 6,7 milioni di euro.

"La struttura sarà un capolavoro, sarà temporanea fin quando sarà necessario, come il progetto Case, come i Musp- spiega l'assessore alla cultura del comune dell'Aquila Stefania Pezzopane che bolla le protesta come "strumentali per motivi politici, arrivano proprio a ridosso delle elezioni. Perché non hanno protestato quando fu deliberata la realizzazione dell'opera?"

Il cantiere è stato aperto ad inizio marzo e i tempi per la realizzazione non sono lunghi. Data di consegna prevista: 6 agosto 2012.

Allora nel parco del Castello ci sarà un cubo di legno della Val di Fassa, con lati 20 metri per 20, che sarà un nuovo auditorium per la musica. Accanto all'opera principale altri due cubi più piccoli per attività collaterali (bar, biblioteca, sale studio).

Un'opera che è stata osteggiata per vie legali con un ricorso al Tar di una delle ditte escluse dal bando di gara per la costruzione. Il ricorso al Consiglio di Stato da parte dell'ente appaltante, ovvero la Provincia di Trento ha dato torto alla ditta e quindi via libera alla costruzione.

Poi un esposto alla corte dei Conti da parte del coordinamento aquilano di Italia Nostra perché l'opera giudicata "inutile e illegittima".

Il cantiere è aperto e proprio pochi giorni dopo l'apertura il sit-in di protesta.

"C'è il ridotto del Teatro Comunale è disponibile - spiega la Pezzopane - ma è zeppo di eventi. Prima avevamo 14 sale da concerto."

E risponde a chi si assurge protettore del Castello dice "Se ne ricordano ora? Quell'area è degradata da anni."

E sull'ipotesi di destinare i soldi della Provincia autonoma di Trento a questo auditorium anziché alla ricostruzione argomenta "Quella è una decisione della provincia autonoma di Trento, e non prendiamo tutto quello che ci regalano, tante donazioni non idonee le abbiamo rifiutate."

intervista di Barbara Bologna