Porto Pescara, Chiodi chiede una commissione d'inchiesta. I fanghi dragati forse in Veneto

20 Aprile 2012   17:38  

Una commissione d'inchiesta che "accerti le reali responsabilita' che hanno portato alla drammatica situazione che sta attraversando il porto di Pescara", e' stata chiesta dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso della riunione convocata dal commissario del Porto di Pescara.

"C'e' qualcosa in questa vicenda che non quadra - ha detto il Presidente - e certo il Porto di Pescara non e' un problema di carattere politico". La commissione d'inchiesta dovrebbe "verificare e analizzare tutti i comportamenti dei soggetti, pubblici e privati, che sono entrati nella vicenda". Sul Porto di Pescara, "gravano - ha aggiunto Chiodi - tre ordini di problemi: il primo legato agli errori progettuali iniziali di un porto costruito male; il secondo legato alle analisi che finora si sono succedute dei fanghi dragati; il terzo legato ai finanziamenti".

Prima della costituzione di una eventuale Commissione d'inchiesta, i parlamentari abruzzesi depositeranno in Parlamento un'interrogazione rivolta al Governo che ripercorre la vicenda del porto e chiede immediati interventi. In questo senso, il Commissario ha annunciato, incassando la solidarieta' del presidente della Regione Abruzzo, le sue dimissioni nel caso entro due settimane "non arrivino risposte e soluzioni dal governo".

Chiodi ha poi rivolto un appello a tutti i soggetti istituzionali e politici regionali e nazionali "perche', abbandonando logiche di appartenenze, si facciano portatori dell'interesse a conoscere cosa c'e' nel porto di Pescara e se ci sono le risorse finanziarie".

Nel frattempo, il presidente della Regione Veneto, ha rivelato il presidente della Regione, ha respinto la possibilita' di depositare a pagamento in proprie aree di raccolta i fanghi dragati dal porto di Pescara.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore