Porto Pescara, Cna: "Regione anticipi fondi necessari"

29 Maggio 2012   17:13  

"La Regione, attraverso una rimodulazione dei fondi Fas, destini al porto di Pescara l'intera somma necessaria a modificare la struttura attuale, in modo da superare definitivamente e rapidamente i problemi di insabbiamento". E' quanto chiede il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, secondo il quale "la giunta Chiodi, che sembra abbia finalmente preso consapevolezza della gravita' della situazione, se davvero vuole evitare la morte del principale scalo marittimo abruzzese, deve tradurre in fatti concreti e visibili la propria disponibilita'".

Tradotta in cifre, la richiesta della confederazione artigiana pescarese e' di stanziare quei 40 milioni di euro, che sono poi la cifra stimata - secondo calcoli e studi gia' pubblicamente diffusi - per "tagliare" la diga foranea, allungare i bracci dell'attuale porto-canale, impedire definitivamente il ristagno dei fondali. L'ipotesi alternativa, ovvero stanziare la meta' dell'importo, avviando poi una trattativa con il governo per la somma residua, a detta di Salce si risolverebbe in un nulla di fatto: "Ma visto che la Regione dispone dei fondi del Fas, e visto che ha gia' deciso di destinare un finanziamento al porto pescarese per una ventina di milioni di euro - dice - a quel punto farebbe meglio a sostenere uno sforzo maggiore, per poter avviare in tempi brevi l'intervento sulla struttura portuale; con lo Stato, in un secondo momento, sara' sempre possibile avviare una trattativa per il recupero della cifra anticipata". 

A detta della Cna, la salvezza del porto-canale e' questione che si gioca in tempi decisamente brevi: la sospensione del collegamenti passeggeri con la Croazia, la paralisi delle attivita' di movimentazione delle merci, la crisi della pesca, rischiano di produrre effetti negativi irreversibili per l'economia della citta' e dell'Abruzzo intero, se non ci sara' un intervento rapidissimo.


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