Porto Pescara: all'Ispra l'ultima parole sulle analisi dei fanghi da dragare

13 Gennaio 2012   19:52  

Sara' l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) a dire nei prossimi giorni se le procedure utilizzate per le analisi del materiale del porto di Pescara sono idonee o meno. Un giudizio in tal senso sara' espresso dall'Istituto sia nei confronti dell'Arta (Agenzia regionale di tutela ambientale) che nei confronti del laboratorio della provincia di Brescia incaricato dalla Procura della Repubblica dell'Aquila. Per l'Arta il materiale della darsena commerciale puo' essere versato a mare, una volta dragato, mentre per il consulente della Procura si tratta di materiale contaminato da Ddt e Naftalene e il versamento a mare non e' possibile e proprio per questo si e' arrivati al sequestro della draga Gino Cucco.

Il commissario del dragaggio Guerino Testa ha quindi chiesto l'intervento dell'Ispra e oggi, a seguito di un incontro tecnico presieduto dal prefetto Vincenzo D'Antuono, l'Istituto si e' subito messo al lavoro. Sono due i passaggi da seguire. Come prima cosa, gia' da oggi, l'Ispra esaminera' sia la metodologia seguita dall'Arta sia quella seguita dal consulente della Procura. Al termine di questi accertamenti si capira' quale delle due e' idonea e un responso e' atteso per mercoledi' della prossima settimana. Nel caso in cui entrambe dovessero risultare idonee si procedera' ad un secondo step.

L'Ispra fornira' sia all'Arta che al consulente della Procura un "campione cieco" (di cui solo l'Ispra conosce il contenuto) da analizzare con la stessa procedura usata per il materiale di dragaggio e in base al risultato fornito l'Ispra sara' in grado di chiarire quale dei due soggetti utilizza la metodologia idonea allo scopo.

All'incontro hanno partecipato, insieme a Testa e al prefetto, il sindaco Luigi Albore Mascia, il comandante della Capitaneria di Porto Luciano Pozzolano, Massimo Gabellini, Fulvio Onorati e Maria Belli per l'Ispra, il Comandante di vascello Aurelio Caligiore per il Reparto marino ambientale, Mario Amicone per l'Arta Abruzzo e il capitano Florindo Basilico per i carabinieri del Noe, insieme al Rup Ucci e all'aiuto Rup Taraborelli.

"Entro 15 giorni - commenta Testa - saremo in grado di chiarire tutti i dubbi e di dare risposte alla marineria e agli operatori del porto di Pescara, ormai stremati da questa situazione. Il dragaggio potrebbe riprendere esattamente con la stessa procedura intrapresa il 12 dicembre scorso, poi bloccata dalla magistratura".


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