Un pranzo da 690 euro in un ristorante esclusivo dei Parioli, a Roma, ha sollevato polemiche riguardo alla gestione delle risorse pubbliche da parte dell'Ater L'Aquila. Il direttore generale dell'ente, Giancarlo Alterio, ha dichiarato di aver pagato personalmente il conto, ma la fattura è stata erroneamente intestata all'Ater.
Il 5 agosto scorso, Alterio, insieme ad altri quattro commensali, ha pranzato in un noto ristorante di via Francesco Denza, nel quartiere dei Parioli. Il menu comprendeva piatti come tonno arrosto, scampi, ostriche, polpo alla brace e scorfano, oltre a champagne e un vino Sauternes da dessert. Il costo totale della cena è stato di 690 euro. Alterio ha dichiarato di aver pagato personalmente il conto con la sua carta, ma la fattura è stata erroneamente intestata all'Ater. Ha attribuito l'errore a una svista del personale del ristorante, che avrebbe dato per scontato che si trattasse di un pranzo di lavoro. Alterio ha anche sottolineato di essere un cliente abituale del locale e di non essersi accorto immediatamente dell'errore, poiché non gli è stata fornita una copia cartacea della fattura. Ha assicurato che l'errore sarà corretto non appena il ristorante riaprirà dopo le ferie.
La vicenda ha suscitato polemiche politiche. Pierluigi Iannarelli, segretario di Sinistra Italiana L'Aquila, ha dichiarato che chi dirige un ente pubblico, soprattutto in ambito di edilizia residenziale, dovrebbe agire con sobrietà e attenzione, assicurando che ogni spesa sia coerente con gli interessi della collettività. Anche Giovanni Stinelli, delegato dal sindaco di Avezzano alla Commissione per l'assegnazione degli alloggi popolari, ha espresso indignazione, sottolineando che mentre gli inquilini vivono in condizioni di degrado, i vertici dell'Ater si concedono pranzi di lusso. Ha invitato i responsabili a dimettersi se non hanno coscienza del loro ruolo.