Prende una Multa, Chiede di Pagarla con Lavori "Socialmente Utili"

12 Febbraio 2015   07:20  

TREVISO - Sembra incredibile, ma è la prima volta che succede in Italia che una donna chieda di pagare un'ammenda attraverso lo svolgimento di "Lavori Socialmente Utili".

E' il caso di una signora residente in un comune del Trevigiano, Valdobbiadene, che, ricevuta una multa per divieto di sosta da 41 euro non l'ha contestata, ma ha chiesto un modo alternativo per pagarla.

La cifra sembra piccola, ma "poiché devo - scrive al sindaco la donna - rinunciare a tante cose per arrivare a fine mese", e "rivolgermi al giudice di Pace mi costerebbe di più" prega il primo cittadino di accogliere la sua istanza..

"Sarebbe una novità - precisa l'avvocato Fabio Capraro esperto del settore - l'introduzione anche nel diritto civile di questa applicazione, nata solo nella materia penale e applicata in particolar modo per la circolazione stradale. Però ci vorrebbe una legge ad hoc".

Nel comune trevigiano non è la prima "stranezza" che viene fuori nel rapporto tra cittadini e vigili urbani, si parla anche di un allevatore che voleva pagare una multa di 1.750 euro allo Spisal di Montebelluna consegnando la mucca che teneva in una stalla, oppure del parrucchiere che, ricevuta una contestazione di 300 euro per una locandina non timbrata esposta in vetrina, ha tentato di pagare con l'equivalente in prodotti per capelli.

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