Presunti favori ad imprenditori, a giudizio due impiegati di Equitalia

Il processo inizierà l'8 gennaio 2015

30 Maggio 2014   12:37  

Un'asta sospetta, contraddistinta da un presunto trattamento di favore di un impiegato di Equitalia nei confronti di un imprenditore intenzionato a ricompare i beni pignorati, l'allontanamento dall'aula e, successivamente, un esposto alla Procura di Teramo presentato dalla stessa agenzia insieme all'Istituto di Vendite Giudiziarie.

Da quell'esposto, presentato in data 23 marzo 2011, è nata un inchiesta che vedeva quattro indagati, due funzionari di Equitalia e due imprenditori, la cui prima fase si è conclusa ieri con le decisioni del gup Domenico Canosa.

Il magistrato ha stabilito il rinvio a giudizio per i due impiegati, Tommaso Rasicci e Anacleto Caccavale, che dovranno rispondere delle accuse di falsità ideologica (entrambi), istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti (solo Rasicci), mentre ha mandato assolti i due imprenditori, Giovanni e Cristian Bernardini.

Dalla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe emerso come, all'epoca dei fatti, l'imprenditore avrebbe inteso riappropriarsi mediante l'asta dei beni pignorati precedentemente (mobili, stampanti ed otto automezzi) per un valore totale di circa 9.000 euro. Il giorno stesso in cui era fissata l'asta, Rasicci avrebbe telefonato al collega dell'Ivg, insospettendolo ed inducendolo ad avvertire i superiori. Da lì scattarono l'esposto e le successive indagini, ed infine il rinvio a giudizio dei due impiegati, il cui processo iniziarà l'8 gennaio 2015.


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