Presunti regali a uomini GdF in cambio di controlli compiacenti, nei guai imprenditore farmaceutico

L'uomo possedeva anche attività in Abruzzo

15 Ottobre 2014   10:37  

Non riguarda solo la Campania, bensì a quel che risulta anche l'Abruzzo, l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Vincenzo Piscitelli e dal sostituto Henry John Woodcock in merito a presunti casi di corruzione di membri della Guardia di Finanza.

L'inchiesta, che ieri ha condotto all'arresto a scopo cautelare di cinque persone, tra cui l'imprenditore farmaceutico campano (ma di ascendenza abruzzese) Nazario Matachione, titolare di 11 farmacie con 80 dipendenti tra le due regioni (l'ultima acquisita la farmacia del Corso di Montesilvano) ed i colonnelli delle Fiamme Gialle Fabrizio Giaccone e Fabio Massimo Mendella (quest'ultimo già detenuto dallo scorso giugno).

L'ipotesi di reato per tutti è quella di corruzione in concorso per una serie di presunti episodi che si sarebbero verificati durante gli anni in cui Mendella era al nucleo di polizia tributaria di Napoli e Giaccone comandava la compagnia di Torre Annunziata. Nello specifico, secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini dei carabinieri, i due ufficiali avrebbero svolto accertamenti presso gli esercizi di proprietà di Matachione con modalità assai "compiancenti", stilando verifiche di esito positivo in cambio di regali come viaggi in business class a New York e Parigi, soggiorni pagati in hotel di lusso e, in un caso, anche un Rolex.

Dai riscontri, pare inoltre che tra le ricompense vi fosse anche l'assunzione presso le farmacie di Matachione di amici dei due ufficiali. In più, a convincere la Procura ad optare per la custodia cautelare in carcere dei tre avrebbe contribuito anche il pericolo che potessero tentare la fuga all'estero, ipotesi sostenuta dal fatto che Matachione potrebbe essere stato pronto ad andare a stabilirsi in Brasile, come testimonierebbe un biglietto di sola andata per Fortaleza prenotato per il prossimo 26 ottobre.

L'accusa sostiene inoltre che il colonnello Giaccone, nel suo attuale incarico di comandante della Guardia di Finanza di Fiumicino, avrebbe fatto in modo che Matachione si imbarcasse o potesse rientrare senza alcun problema dal Brasile dove avrebbe concluso cospicui investimenti finanziari.


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