Prevenzione malattie professionali agricole, al via indagine nel Fucino

05 Marzo 2013   12:19  

L’Azienda sanitaria Avezzano-Sulmona-L’Aquila, guidata dal Manager Giancarlo Silveri, ha messo a punto una macchina operativa, che ‘accenderà’ i motori nei prossimi giorni, per fare una ‘mappa’ sulle malattie degli operatori agricoli nel Fucino, aziende o singoli coltivatori.

L’obiettivo del progetto, promosso in collaborazione con l’Inail, ha esclusivamente scopo conoscitivo, al fine di migliorare le conoscenze delle specifiche patologie.

Altro scopo, non meno importante, è quello e di sensibilizzare gli agricoltori sulla prevenzione, fornendo loro tutte le informazioni sanitarie sulle malattie in modo da ridurre i rischi.

A fare questo lavoro, in modo capillare sul territorio del Fucino, sarà il Servizio Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, diretto dal dr. Domenico Pompei – responsabile del progetto - che si avvarrà di un team di 3 operatori Asl, composto da un medico, Guido Quintino Liris, da due tecnici della prevenzione, Valeria Di Nunzio ed Elisa Mastrogiuseppe, che saranno coordinati dalla dr.ssa Rita Vecchiola. Per l’Inail il responsabile del progetto è il dr. Alberto Valente.

La squadra ASL che si recherà a domicilio, incontrerà gli agricoltori e li intervisterà per acquisire informazioni sulla salute e quindi sui rischi di malattie legate all’attività agricola.

I dati saranno utilizzati per compilare appositi moduli, predisposti dalle Asl anche in inglese e francese, tenendo conto che la manodopera agricola, in larga misura, è composta da soggetti di altre etnie. Se vi sono sospetti di una patologia in corso, in base alle informazioni fornite, il lavoratore viene invitato alla Asl per accertamenti ed eventuali cure.

La prima fase del piano prevenzione nella Piana del Fucino, che scatterà tra una decina di giorni, interesserà circa 100 aziende agricole, per un totale di 500 persone che svolgono lavoro nei campi.

Tra le patologie vi sono quelle legate al rumore e alle vibrazioni (per esempio dei trattori e di altri mezzi agricoli) oppure alla postura, vale a dire la posizione assunta dal lavoratore durante le operazioni nei campi e, non meno importante, quelle messe in relazione a intossicazioni dovute all’impiego di fitofarmaci.

L’iniziativa della Asl n. 1 è quanto mai opportuna, soprattutto alla luce di alcuni dati riguardanti le segnalazioni, agli Istituti competenti, in merito ad alcune malattie.

In particolare in Abruzzo, dal 2007 al 2011, c’è stato un aumento vertiginoso di denunce di malattie professionali (che però vanno poi verificate e accertate). Un segnale chiaro della necessità di effettuare un monitoraggio capillare, con la collaborazione dei diretti interessati.

“Nei giorni scorsi”, dichiara il direttore della Asl del servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, dr. Pompei, “abbiamo avuto un confronto molto costruttivo con le associazioni di categoria degli agricoltori che stanno attivamente collaborando con noi. Il nostro obiettivo è esclusivamente quello di conoscere e fare il punto sulle malattie professionali che sono difficilmente identificabili. Naturalmente, con un occhio attento alle ricadute sull’ambiente. Le informazioni che saranno fornite dai lavoratori alla Asl, pertanto, saranno utilizzato unicamente con questa finalità”

 


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