Primo maggio: Disoccupazione oltre il 18% per la CGIL, sommando anche inattivi e cassaintegrati

30 Aprile 2011   12:11  

Con inattivi e cassintegrati la disoccupazione in Italia esplode salendo oltre il 18%. Ne e' convinta la Cgil secondo la quale alcune rilevazioni diffuse recentemente dall'Istat (Rilevazione sulle forze di lavoro - media 2010), e relative alla situazione occupazionale registrata lo scorso anno, "restituiscono una versione piu' realistica sull'andamento del nostro paese e su come ha pesantemente inciso la crisi, anche in termini di scarsa crescita economica e crollo dei consumi".

Eppure, sostiene il sindacato rilanciando le ragioni dello sciopero generale del 6 maggio, "manca ancora un tassello, ovvero la platea di lavoratori in cassa integrazione".

L'istituto di statistica ha infatti reso nota la cifra di un esercito di scoraggiati pari a 1,5 milioni di italiani che sarebbero disponibili a lavorare ma non cercano attivamente lavoro perche' convinti di non trovarlo.

Un numero che andrebbe sommato ai 2,1 milioni di disoccupati ufficiali. Nel complesso, come certifica l'Istat, coloro che si percepiscono in cerca di occupazione sono 4.397.000. Una platea fatta di disoccupati e scoraggiati che, attraverso una elaborazione dell'Osservatorio Cig della Cgil Nazionale, "porta il dato di disoccupazione relativo al 2010, pari all'8,42%, al 16,55%".

Inoltre, considerando i cassintegrati a zero ore registrati lo scorso anno, pari a oltre 576 mila persone, secondo l'Osservatorio della Cgil "si determina una percentuale complessiva di disoccupazione e inattivita' del 18,32%".

Per la Cgil "non e' solo un esercizio statistico" perche', afferma il segretario confederale, Vincenzo Scudiere, "se non si interverra' al piu' presto, il dato sulla disoccupazione che abbiamo calcolato, e che contempla gli inattivi e i cassintegrati, sara' quello vero a tutti gli effetti".

Infatti il dirigente sindacale sottolinea come questi numeri vadano letti "in relazione alle tante, troppe aziende, in crisi che abbiamo registrato in questi anni di crisi e che ancora non trovano soluzioni positive".

Sono infatti 183 i tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo economico, ricorda il sindacato, "molti di questi si trascinano da anni, e il quadro che emerge passando in rassegna le vertenze piu' significative e' sconfortante".

"Il paese - osserva ancora Scudiere - vive una secessione di fatto con il Nord che subisce una crescita costante della richiesta delle ore di cassa integrazione mentre nel Sud e' la disoccupazione a crescere vertiginosamente, in particolare quella giovanile.

E' ormai evidente che in questo paese non esiste una politica economica mentre quella finanziaria del governo e' totalmente inadeguata a risolvere gli enormi problemi che attanagliano il paese".

La Cgil rivendica una "svolta urgente" e per questo lo sciopero generale in programma venerdi' 6 maggio ha l'obiettivo, "di rendere il paese consapevole della condizione in cui versa e della necessita' di un radicale cambiamento".


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