Primo vertice a Pescara per la Commissione d’inchiesta per Città Europea dello Sport 2012

13 Giugno 2012   19:37  

“Obbligo di riservatezza per la Commissione d’inchiesta aperta in seno al Consiglio comunale di Pescara sull’assegnazione del titolo di ‘Pescara Città Europea dello Sport 2012’. E’ quanto deciso nel corso della prima riunione odierna della Commissione stessa che ha eletto il Presidente, carica andata al consigliere Adelchi Sulpizio, e il vicepresidente, ossia il consigliere comunale Vincenzo Di Noi. Entro due mesi dovremo aver concluso il nostro lavoro rimettendo una relazione sull’analisi svolta, relazione che potrà essere unica o anche duplice, ossia una della minoranza e una della maggioranza”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl Armando Foschi membro della Commissione d’indagine.

“Ad aprire oggi la prima seduta è stato il Presidente del Consiglio Roberto De Camillis che ha avviato la Commissione – ha detto il capogruppo Foschi -. Ovviamente abbiamo subito sottolineato la particolarità del lavoro che dovrà svolgere la Commissione, ossia quella di esaminare la correttezza tecnico-procedurale delle spese sostenute per ottenere il titolo di Città Europea dello Sport, un esame che, sia chiaro, non attiene alle scelte politiche, ma, specificatamente, al rispetto delle norme e delle regole, un aspetto sul quale la maggioranza di centro-destra non ha alcun dubbio né sospetto. Peraltro, essendo in presenza di una contemporanea inchiesta avviata dalla magistratura dopo i due esposti presentati dai consiglieri Sulpizio e Pignoli, forse sarebbe stato più opportuno sospendere la nostra attività, così come lo stesso centro-destra ha accettato di fare nel 2009 sulla vicenda del calice di Toyo Ito quando sedeva tra i banchi dell’opposizione e, a fronte dell’avvio di un’indagine della Procura, lasciò cadere la Commissione amministrativa, fermo restando che al Comune di Pescara tale ruolo d’indagine dev’essere già svolto dalla Commissione di Vigilanza, peraltro presieduta dal consigliere di minoranza D’Angelo, che oggi dovrebbe forse anche aprire una riflessione all’interno della coalizione di minoranza circa il proprio ruolo. Comunque, a fronte della decisione della minoranza di andare avanti, la Commissione d’indagine svolgerà il proprio ruolo, ma dovrà farlo osservando l’obbligo della riservatezza e della segretezza degli atti. Chi rivelerà dettagli del lavoro in corso di svolgimento, decadrà dalla carica di componente della Commissione stessa come deciso oggi dalla stessa Commissione. Eletti Presidente e vicepresidente, ci siamo già riconvocati per martedì prossimo, 19 giugno, quando cominceremo a leggere materialmente carte e documenti ed entro due mesi dovremo aver completato l’inchiesta, con la redazione della relazione finale, che potrà essere unica, o avremo la possibilità di redigerne due, una della minoranza, e la seconda della maggioranza di governo”.

 

 


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