Processo D'Alfonso: la parola ai dirigenti e dipendenti comunali

03 Ottobre 2011   14:06  

Altra parata di teste stamane al tribunale di Pescara per l'udienza del processo all'ex sindaco Luciano D'Alfonso. In scaletta la deposizione di dipendenti e dirigenti comunali chiamati a chiarire il modo con il quale veniva gestita la macchina comunale, in relazione ad alcune vicende particolari.

L'udienza si é aperta subito con una defezione, quella del cerimoniere del Comune Gianfranco Giancaterino, bloccato per motivi di lavoro all'estero. Avrebbe dovuto riferire sull'inaugurazione dell'Aurum. Ad aprire l'udienza al cospetto del collegio giudicante presieduto da Antonella Di Carlo, due dipendenti comunali. Alla loro attenzione la famosa delibera in cui D'Alfonso disponeva che tutte le richieste di occupazione di suolo pubblico, con particolare riferimento al cosiddetto quadrilatero di pregio, centro della città, dovevano passare sul suo tavolo.

Un provvedimento normale, secondo i teste, tanto che si tratta di una disposizione mantenuta anche dall'attuale amministrazione. Il Pm Varone ha, però, fatto riferimento anche ai controlli a tappeto che venivano eseguiti. Una pratica, anche questa, presente nell'attuale amministrazione anche se notevolmente ridotta.

E' stata poi la volta dell'ex presidente della Pro Loco Gaetano Ranalli chiamato a chiarire la vicenda delle spese del Comune in favore della Jadrolinea. Secondo l'accusa il Comune mascherò il pagamento di 12 mila euro per sostenere le spese per il rimorchiatore che sarebbe servito alla Ivan Zaic di attraccare in porto, visti i problemi di fondale, attraverso una non meglio attività di promozione, tanto da usare il tramite della Pro Loco per il pagamento.

Tra non ricordo e non so, Ranalli, che ha dichiarato di non conoscere le determine che pure gli erano state inviate e dalle quali emise ben sei fatture per un totale, appunto, di 10 mila euro più iva, si é limitato a dichiarare che le funzioni della sua associazione sono solo quelle di promozione del territorio attraverso la creazione di manifesti e brochures, in genere, ma nello specifico non ricorda di aver effettuato lavori specifici per quelle fatture ed ha solo confermato di aver pagato per conto dell'Associazione la Jadrolinea.

In tarda mattinata é stata la volta del dirigente del settore Programmi del territorio, l'architetto Emilia Fino, che ha riferito di un episodio di forte contrasto con l'allora dirigente Silveri rispetto alle aree di cessione che il privato concedeva al Comune, secondo lei da valutare senza nessun esborso economico, secondo Silveri invece da valutare economicamente.

Dopo una conferenza di servizi si decise di assecondare la procedura della Fino e Silveri fu trasferito.


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