Processo Grandi Rischi, il 10 si torna in aula per il secondo grado

La difesa degli imputati: "Messaggi non condizionarono"

06 Ottobre 2014   11:23  

Dopo la condanna in primo grado a 6 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo, per i sette imputati del processo Grandi Rischi è ormai prossimo il ritorno in aula per l'appello.

I sette ex componenti della Commissione Grandi Rischi (Fran­co Bar­be­ri, Bernardo De Ber­nar­di­nis, Enzo Bo­schi, Giu­lio Sel­vag­gi, Gian Mi­che­le Calvi, Claudio Eva, Mauro Dolce), accusati di aver fornito rassicurazioni alla popolazione a pochi giorni dal terribile terremoto del 2009 (con movimenti sismici in atto da mesi), inizierano infatti ad affrontare il secondo grado di giudizio il prossimo 10 ottobre, sempre presso il tribunale dell'Aquila: all'udienza di venerdì ne dovrebbe seguire un'altra l'indomani, in ogni caso si sta già lavorando per stilare il calendario completo.

L'obiettivo della difesa, naturalmente, sarà quello di vedere annullate le pesanti condanne inflitte in primo grado, andate anche oltre le richieste iniziali del pm: per fare ciò, sarà ovviamente determinante tentare di smontare l'impianto accusatorio secondo cui le rasicurazioni fornite dalal Commissione furono tali da indurre la popolazione aquilana a cambiare abitudini.

La difesa degli imputati, tramite una perizia stilata dagli esperti Smeraldi e Cappa, continua infatti a ssotenere che "un mes­sag­gio, per quanto proveniente da una fonte al­ta­men­te au­to­re­vo­le, avreb­be do­vu­to avere poca probabi­li­tà di mo­di­fi­ca­re un at­teg­gia­men­to pre­e­si­sten­te, se que­sto era frut­to di un'e­spe­rien­za di­ret­ta degli abi­tan­ti".


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