Processo Sanitopoli, fioccano le condanne, a Del Turco 9 anni e 6 mesi

Del Turco: ''Mi hanno condannato senza prove"

22 Luglio 2013   11:37  

Ottaviano Del Turco è colpevole. Per lui 9 anni e sei mesi di reclusione.

Le prime parole di Del Turco "Un brutto colpo, mi hanno condannato senza prove. Appello sicuro"

Molte le condanne emesse stamane al Tribunale di Pescara nel processo Sanitopoli.

Condanna a 9 anni anche a l'ex capogruppo regionale del Pd Camillo Cesarone per associazione per delinquere riguardante la seconda cartolarizzazione, corruzione, concussione e tentata concussione. Cesarone e' stato invece assolto da una concussione. 

Luigi Conga l’ex manager della Asl di Chieti condannato a 9 anni per concussione e al pagamento della somma di 50mila euro alla Regione. Alcuni reati sono stati dichiarati prescritti. Anche lui e' stato assolto dall'associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione.

L'ex segretario generale dell'ufficio di presidenza della Regione Lamberto Quarta e' stato condannato a 6 anni e 6 mesi per il reato di associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione, concussione e tentata concussione. Il tribunale ha inoltre assolto Quarta da alcuni episodi di concussione da abuso e falso.

4 anni  per concussione all'onorevole del Pdl Sabatino Aracu. L'ex parlamentare del Pdl Sabatino Aracu e' stato condannato anche al pagamento della somma di 50 mila euro alla Regione. Inoltre alcuni capi di imputazione sono stati dichiarati prescritti. Aracu e' stato assolto dall'associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione e da altri episodi di concussione.

L'ex assessore regionale alle attivita' produttive Antonio Boschetti e' stato condannato a 4 anni per associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione e per concussione. E' stato invece assolto dalla associazione per delinquere riguardante la prima cartolarizzazione. Altri reati sono stati dichiarati prescritti. 

L'ex assessore regionale alla sanita' Bernando Mazzocca e' stato invece condannato a 2 anni per associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione, concorso in falso in atto pubblico e minaccia a pubblico ufficiale (pena sospesa).E' stato invece assolto dai reati di soppressione di atto pubblico, concussione, abuso e falso. 

Francesco Di Stanislao, ex direttore dell'agenzia sanitaria regionale, e' stato condannato a 2 anni per associazione per delinquere relativa alla seconda cartolarizzazione e per abuso d'ufficio (pena sospesa). E' stato invece assolto dal reato di soppressione di atto pubblico, omissione in atto d'ufficio e abuso d'ufficio.

Tre anni e 6 mesi per per corruzione a Vincenzo Maria Angelini, l'ex patron di Villa Pini Vincenzo Maria Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa. E' stato invece assolto dal reato di associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione perche' il fatto non sussiste. Per alcuni capi di imputazione e' invece intervenuta la prescrizione. 

I pm avevano chiesto 3 anni.

Angelini, lo ricordiamo, è l'impreditore della sanità privata, che nel processo è sia imputato sia parte lesa, ed è colui che dichiarò ai magistrati di aver pagato tangenti per circa 15 milioni di euro, in cambio di agevolazioni, ad alcuni amministratori pubblici regionali di centrosinistra e di centrodestra, tra cui, appunto, l'ex governatore dell'Abruzzo.

 Pierluigi Cosenza e' stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) per falso, mentre per alcuni reati di imputazione e' intervenuta la prescrizione ed e' stato assolto, tra l'altro, per il reato di associazione per delinquere in relazione alla prima cartolarizzazione.

L'ex assessore regionale alla sanita' della giunta Pace di centro destra Vito Domenici e' stato assolto dal reato di associazione per delinquere relativa alla prima cartolarizzazione. Mentre per altri capi di imputazione e' intervenuta la prescrizione. 

Per Conga, Quarta e Cesarone e' stata dichiarata l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, in stato di interdizione legale durante la pena ed incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale. Il Tribunale ha inoltre dichiarato Angelini, Aracu e Boschetti interdetti dai pubblici uffici per cinque anni ed incapaci di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale. 

Del Turco, Boschetti, Quarta, Cesarone, Di Stanislao, Aracu e altri imputati sono stati condannati a pagare milioni di euro di risarcimento danni alle parti civili, tra cui la Regione Abruzzo.

Per Del Turco, Conga, Quarta, Cesarone, Angelini disposto anche il sequestro dei beni.

A Conga, Cesarone, Del Turco e Quarta è stata inflitta poi l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Assolti l'ex-assessre Vito Domenici, Angelo Bucciarelli, l'ex segretario di Mazzocca, Gianluca Zelli, ex amministratore Humangest, Giacomo Obletter, Marco Penna e altri imputati minori. 

Multa allla società Villa Pini d'Abruzzo srl quantificata in 400 quote sociali e la stessa socità e' stata dichiarata interdetta dall'esercizio dell'attivita', inabilitata a contrattare con la pubblica amministrazione per un anno e sei mesi.

La societa' Barclays bank plc e' stata invece assolta.

Sono stati inoltre assolti Domenica Pacifico, Fabio Del Concilio, Paolo Gribaudi, Marco Penna, Giacomo Obletter, Mario Romano, Sandro Pasquali, Giampiero Di Cesare. Silvio Cirone e' stato assolto per un reato mentre per altri e' intervenuta la prescrizione.

Infine per Walter Russo, Luciano Di Odoardo e Mario Tortora i reati sono stati dichiarati prescritti.

Questa parte della sentenza letta dal giudice Carmelo De Santis nel silenzio carico di tensione suspance del tribunale di Pescara, a conclusione della primo grado del processo Sanitopoli, che vede alla sbarra 27 imputati (25 persone e due società) su presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, che il 14 luglio 2008 ha portato in carcere, fra gli altri, l'allora presidente della Regione, Ottaviano Del Turco.

La sentenza è stata emessa dal Tribunale collegiale di Pescara (presidente Carmelo De Santis e giudici a latere Gianluca Falco e Massimo De Cesare) dopo oltre 4 ore di Camera di consiglio.

Una sentenza che ha accolto dunque quasi in toto il quadro accusatorio dei pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli. 

Pene molto severe, perché è stato riconsciuto il reato di asociazione a delinquere, con a capo Del Turco.

A conclusione della lettura della sentenza, gelo sul volto degli avvocati difensori e degli imputati. 

Giandomenico Caiazza, difensore di Ottaviano Del Turco, si e' detto "esterrefatto", annunciando il ricorso. 

"Lasciamo perdere se me lo aspettassi o no perche' questo richiederebbe ragionamenti un po' troppo impegnativi.

Diciamo che e' una sentenza che condanna un protagonista morale della vita politica istituzionale sindacale del nostro paese accusato di aver incassato sei milioni e 250 mila euro a titolo di corruzione dei quali non si e' visto un solo euro.

Quindi penso che sia un precedente assoluto nella storia giudiziaria perche' si possono non trovare i soldi ma si trovano le tracce dei soldi".

La difesa di Del Turco aveva chiesto l’assoluzione ”perché il fatto non sussiste”.

L’avvocato Giandomenico Caiazza ha sostenuto che non vi fosse “la traccia di un solo euro. E’ un processo fondato sulle assurdità impossibili da affermare come fatti ragionevoli. Non c’è nulla di nulla. Non ci sono riscontri. La vita di Del Turco non si è modificata, ma è rimasta immutata nella sua sobrietà e semplicità”. 

"Sono soddisfatto professionalmente, solo professionalmente, perche' e' il riconoscimento di un lavoro ben fatto". Ha dicharato invece ai cronisti l'ex procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, poco dopo la lettura del dispositivo della sentenza che ha condannato tra gli altri, Ottaviano Del Turco a 9 anni e 6 mesi.

"Non sono soddisfatto personalmente perche' non gioisco delle condanne di nessuno, ne' sono soddisfatto da cittadino perche' questa sentenza non ripara i guasti al sistema sanitario abruzzese", ha aggiunto Trifuoggi. 

''Mi aspetto che qualcuno parli di clamoroso errore giudiziario, di persecuzione, ma io mi attengo ai fatti - concude Trifuoggi ai cronisti - il tribunale ha riconosciuto che le prove che noi ritenevamo esserci, c'erano. come il gip e il riesame che hanno convalidato gli arresti sulla base di quelle prove, d'altronde. I colleghi sono stati bravissimi nel mettere insieme il quadro e a fare una sintesi efficace in dibattimento, rendendo chiaro a tutti cos'e' accaduto nella sanita' abruzzese dalla giunta Pace a quella Del Turco.

 "Siccome non ho fatto niente, non accetto neanche la pena di un'ora, ne' di un euro". Queste le parole dell'ex parlamentare del Pdl, Sabatino Aracu, pronunciate subito dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Pescara nei suoi confronti ad una pena di reclusione di 4 anni nell'ambito del processo su presunte tangenti nella sanita' abruzzese.

"Quindi - ha proseguito - e' un'ingiustizia e basta. Vuol dire che c'e' chi vede le condanne a modo proprio. Viva Berlusconi", ha aggiunto prima di lasciare il palazzo di giustizia. 


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