Processo alla Grandi rischi, il Comune dell'Aquila sarà parte civile

Costituzione in giudizio in tutti i filoni su crolli

20 Gennaio 2011   18:06  

Il Comune dell'Aquila, nella persona del sindaco Massimo Cialente, si costituira' in giudizio in ordine ai processi penali relativi ai crolli degli edifici avvenuti in coincidenza del sisma del 6 aprile 2009, e per il giudizio a carico dei componenti della commissione Grandi Rischi.
Lo ha stabilito oggi pomeriggio la giunta comunale, approvando una proposta deliberativa dell'assessore al Contenzioso Pierluigi Pezzopane.
"In coincidenza del devastante sisma del 6 aprile 2009 - si legge nella delibera - tra i numerosi crolli che si sono verificati, ve ne sono stati diversi che appaiono correlati a gravi carenze costruttive e progettuali e che hanno causato la morte di numerose persone, come nel caso degli edifici di via Gabriele d'Annunzio, via Campo di Fossa, via don Luigi Sturzo, via generale Francesco Rossi, via XX Settembre, nonche' per la Casa dello Studente, il Convitto Nazionale e l'Ospedale Regionale. Risulta inoltre avviato il giudizio - prosegue il documento - a carico dei componenti della commissione Grandi Rischi, ai quali si addebita di non aver svolto i loro compiti di informazione, consulenza e prevenzione, mettendo in tal modo in pericolo la vita di un numero rilevantissimo di persone. Il Comune dell'Aquila, in ordine alle condotte delittuose per le quali si procede, - rileva la giunta nel testo - si trova nel numero delle persone offese, atteso che e' compito dell'amministrazione locale quello di proteggere la collettivita' nei confronti di condotte illecite e antisociali che pongano in pericolo, come e' avvenuto nella fattispecie, la vita e l'incolumita' dei singoli. L'amministrazione si costituisce pertanto parte civile - prosegue la delibera - in tutti i giudizi relativi ai crolli, atteso l'enorme allarme sociale e la gravita' delle conseguenze derivate dalla condotta ascritta a diversi imputati i quali, nella maggior parte dei casi, non hanno dato corso a quelle misure precauzionali che avrebbero, se attuate, impedito la morte di tante persone e la messa in pericolo di un numero indeterminato, ma elevatissimo, di soggetti, come - conclude la delibera - pure nel giudizio a carico della commissione Grandi Rischi, cui si addebita di aver posto a repentaglio la vita dei cittadini".
La relazione annessa alla delibera sottolinea inoltre il fine "eminentemente etico di dimostrare in sede processuale la prossimita' che la comunita' aquilana ha gia' altre volte dimostrato alle vittime dei crolli e ai loro familiari".


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