Processo sanitopoli: sul banco dei testimoni ''il grande accusatore"

Dal tg di Rete8

30 Marzo 2012   15:49  

Prima di sottoporsi alle domande della difesa, l'ex titolare della clinica privata Villa Pini, Vincenzo Angelini, dice subito che alla pausa pranzo del processo all'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco, andra' via perche' non si sente bene. Poi sale sul banco dei testimoni dell'aula 1 del tribunale di Pescara e fa una dichiarazione spontanea: "in questo momento soffro di due patologie. Il collegio ne conosce l'entita' e la particolarita'. In futuro potrei essere costretto a dover abbandonare l'aula o a non poter essere presente. Propongo all'avvocato Caiazza di rinunciare alla prescrizione". Il grande accusatore dell'ex governatore Del Turco continua poi a parlare di cose che definisce "precisazioni tecniche". Dopo dieci minuti inizia il controesame. L'avvocato Caiazza, difensore di Del Turco, fa notare la differenza di valori delle contestazioni formulate dalle commissioni ispettive alle cliniche private prima e durante la giunta Del Turco: "nel 2004 ammontano a 220 mila euro, nel 2005 a 35 milioni di euro e nel 2006 a oltre 34 milioni di euro. Questi sono atti della Guardia di finanza, che definisce il confronto imbarazzante". Caiazza poi si rivolge ad Angelini e gli chiede "sono questi i dati dello strangolamento economico a cui lei faceva riferimento con l'attivita' ispettiva della giunta Del Turco?". La domanda viene ritirata e Angelini dopo aver detto di conoscere i dati citati dal legale di Del Turco spiega la differenza di prestazioni contestate sostenendo l'utilizzo da parte della commissione regionale ispettiva "di deduzioni arbitrarie".

L'ex imprenditore della sanita' rispondendo alle domande di Caiazza sostiene che "le ispezioni fatte per Villa Pini, indipendentemente da quello che e' stato fatto per le altre case di cura, sono state cucite su misura" e parla di "rapporto privilegiato del presidente dell'Aiop Luigi Pierangeli con la giunta e, in particolare, con Paolini". Angelini dice di aver fatto presente alla Regione che tutti i ricoveri del 2004 della casa di cura Pierangeli erano in realta' prestazioni ambulatoriali o day hospital, "ho poi saputo che la asl di Pescara ha sostenuto che siccome la Regione non aveva disciplinato il day hospital non potevano che pagarsi come prestazioni di degenza ospedaliera nonostante una casa di cura di Canistro era stata retribuita per il day hospital con la tariffa del ricovero di un solo giorno. La commissione ispettiva permanente non ha assolutamente tenuto conto di questi fatti". Caiazza fa notare all'ex imprenditore della sanita' che l'Aiop si e' costituita parte civile sostenendo una tesi contraria, vale a dire, di essere stata penalizzata pesantemente dalla Regione e per contro che sono state favorite indebitamente le case di cura appartenenti al gruppo Villa Pini. L'ex imprenditore precisa che sa della costituzione delle parti civili e ne conosce le motivazioni. "Pierangeli e' il testimone principale della procura di Pescara nel sostenere il contrario di quello che io sostengo". Prima di passare al tema delle dazioni Angelini torna a parlare in aula del tentativo da parte di "Del Turco di indurlo a svendere il suo patrimonio a De Benedetti". Angelini dice che "De Benedetti voleva comprare Villa Pini pagandomi solo i debiti, una proposta simpatica, l'avessi accettata, visto come e' stato poi bravo Del Turco a strangolarmi". L'avvocato Caiazza produce poi una lettera del settembre 2006 firmata da Angelini rivolta alla societa' FIG Italia srl, di cui il presidente del collegio oggi ha chiesto la visura camerale, riguardante trattative per la vendita di Villa Pini. Angelini replica che in quel periodo Gianluca Zelli era il dominus di Villa Pini: "e' stato il vero padrone per quattro anni. La lettera l'ha scritta lui io l'ho firmata: da Zelli in quel periodo avrei firmato anche la cambiale su mia figlia".


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